La scuola dovrà ancora aspettare per correggere i disastri prodotti dalla Legge Renzi. Rimangono in stand by l’approvazione del ddl Granato sull’eliminazione degli ambiti, la modifica del decreto attuativo n. 66 sul sostegno e le misure di straordinaria necessità ed urgenza che riguardano i docenti precari. La crisi di governo innescata da Salvini ha imposto lo stop ai lavori parlamentari su tutto quanto riguarda la scuola.

Stop a misure transitorie

Nulla di fatto dunque per le misure di straordinaria necessità ed urgenza che riguardano i docenti precari. Ad un passo dal traguardo, sia pure in attesa del voto definitivo delle camere, è saltato l’accordo con i sindacati per varare il concorso straordinario e il Pas. Non ci sarà nessun decreto salva precari fintanto che non si formerà un nuovo esecutivo. Questa circostanza è stata confermata anche dalla sen. Granato con un post su facebook. Tutta l’attenzione dei docenti è rivolta adesso alle manovre elettorali dei diversi partiti.

Gli emendamenti congelati

I docenti precari avevano sollecitato il governo appena caduto ad approvare diversi emendamenti. Per la scuola secondaria le richieste riguardano la conformazione del vincolo di mobilità, per i nuovi assunti da concorso transitorio 2018, alle attuali disposizioni vigenti con il CCNL. L’ultima legge di bilancio lo aveva elevato a 5 anni contro i 3 normalmente previsti dal contratto nazionale.

Sempre relativamente alla scuola secondaria, i precari della terza fascia con 36 mesi di servizio chiedevano di rivedere l’impianto che disponeva una prova selettiva computer based prima dell’ammissione all’orale non selettivo.

Pas e Tfa sostegno

Riguardo all’apertura dei nuovi Pas veniva richiesto che fosse aperto anche ai docenti di ruolo della scuola primaria e dell’infanzia (denominati 180 X 2). L’estensione di tale misura anche a loro consentirebbe di liberarli dalla condizione in cui si trovano attualmente, per la quale si definiscono docenti ingabbiati. Il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento anche nella scuola secondaria consentirebbe loro di effettuare il passaggio di cattedra.

È stata inoltre segnalata l’esigenza di consentire la partecipazione al prossimo TFA ai docenti idonei del precedente ciclo. A questa si affianca la richiesta di consentire la partecipazione al TFA sostegno anche ai docenti in possesso di un servizio aspecifico di 2 anni.

Rimanendo nel comparto infanzia primaria, sorretta anche da una petizione già sottoscritta da circa 4000 interessati, si segnala la richiesta di bandire una seconda edizione del concorso straordinario rivolta ai docenti della scuola primaria e dell’infanzia con 180 giorni di servizio.