Il Decreto salvaprecari con la formula ‘salvo intese’ necessita della più ampia convergenza politica affinché venga convertito in legge. Questa circostanza è stata ricordata più volte dai diversi esponenti politici ai tanti docenti precari rimasti profondamente delusi dallo stop imposto dalla crisi di governo. Ma non tutto è perduto, come ha avuto modo di confermare lo stesso senatore Pittoni, ricordando come sia sufficiente la volontà politica di farlo passare.

Quali passaggi sono necessari

In un recente post su Facebook della senatrice Granato era stato specificato come sia necessaria la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto salvaprecari. Si tratta della condizione essenziale per poter proseguire nel lavoro iniziato con l’intesa raggiunta dal governo Conte con i sindacati confederali. Soltanto così operando sarà possibile passare alla proposizione dei diversi emendamenti al Decreto che potrebbe contenere altre importanti disposizioni oltre al concorso straordinario per la scuola secondaria e ai corsi pas. Vediamo dunque quali potrebbero essere i provvedimenti che potrebbero essere approvati col salvaprecari. In molti casi sono stati suggeriti anche da tutte le rappresentanze dei docenti stessi.

Gli emendamenti in rampa di lancio

  • Accesso diretto al prossimo TFA sostegno per 5000 idonei del precedente ciclo senza la preselezione iniziale.
  • Accesso diretto al prossimo TFA sostegno per entrambe i gradi di scuola rivolto ai docenti in possesso di due annualità di servizio conseguite con contratti di supplenza.
  • Apertura dei nuovi corsi PAS ai docenti di ruolo “ingabbiati” della scuola primaria e dell’infanzia in possesso di due annualità di servizio nella scuola secondaria per consentire il passaggio di cattedra.
  • Concorso straordinario bis rivolto a tutti i docenti della scuola primaria e dell’infanzia che non avevano maturato le due annualità utili a partecipare alla precedente sessione, riducendo ad un solo anno il servizio utile e includendo nel computo delle annualità anche quelle conseguite negli ultimi 12 anni. Estensione della possibilità della partecipazione anche ai docenti delle sezioni primavera e ai docenti con servizio nella scuola paritaria purché almeno una sia stata fatta nella scuola statale.