Crisi di Governo, la Lega stacca la spina penalizzando la scuola? Il M5S la riattacca

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Gli esponenti M5S in commissione Cultura di Camera e Senato dicono non alla crisi di governo e al prezioso lavoro fatto sinora per la scuola. La decisione del leader della Lega di non rispettare gli accordi di governo ha provocato uno sconquasso nel mondo della scuola, e questo dato è sotto gli occhi di tutti.

Crisi di Governo, la Lega stacca la spina? Noi la rimettiamo, continuando sino in fondo l’iter dei provvedimenti sulla scuola

Cercheremo in tutti i modi di continuare il lavoro già fatto, portandolo a compimento”. Questa, in sintesi la nota pubblicata di queste ore da un gruppo nutrito di parlamentari pentastellati facenti parte della commissione Cultura.

Si tratta di un duro comunicato del M5S a proposito dei provvedimenti già in atto, adottati dal governo giallo-verde, per quanto concerne il comparto scuola; oggi, se la crisi dovesse concretizzarsi, molti di quei provvedimenti potrebbero azzerarsi in toto.

Per gli onorevoli pentastellati, Matteo Salvini sta solo cercando di arrecare un danno enorme alla scuola, il tutto per il cruccio di tornare a votare con Berlusconi e la Meloni. In questo modo si sta penalizzando la scuola, gli insegnanti e le famiglie. Ecco cosa scrivono gli esponenti del M5S: “Salvini ha deciso di creare dal nulla una crisi di Governo per tornare ad Arcore da Berlusconi. E sono gravi i danni che sta facendo al mondo della scuola, che lui pensa di usare solo per andare a caccia di voti”.

Molti degli esponenti leghisti presenti in commissione cultura la pensano invece nettamente all’opposto, gettando fumo negli occhi a chi fa parte e vive il mondo della scuola, specie da precario.

Quali i provvedimenti a rischio per la scuola

Intanto sappiamo che – spiegano i pentastellati – alcuni provvedimenti come per esempio il decreto scuola, le classi pollaio, l’insegnante di scienze motorie alla scuola primaria ed altro ancora potrebbero non ultimare il loro iter solo per la bramosia di uno scandaloso attaccamento ai sondaggi politici elettorali da parte di Salvini.

Molti di questi provvedimenti in corso di realizzazione avrebbero di fatto garantito non solo la stabilizzazione di molti precari ma anche la loro formazione e una selezione più attenta e meritocratica, il contrario di quello che aveva ideato la Lega: qualcuno sostiene che si trattasse solo di marchette elettorali.

Tutti questi provvedimenti, insomma, a quanto pare subiranno una brusca interruzione (la Lega dice fino al prossimo governo, ma questo assioma non è affatto vero).

Parliamo del pacchetto riguardante i provvedimenti sulla scuola e sui precari, quello sugli insegnanti specializzati in scienze motorie alla scuola primaria, quello per la sicurezza delle aule scolastiche con la drastica riduzione delle classi pollaio, una maggiore qualità della didattica, tutte le misure riguardanti il calo della dispersione scolastica e l’assunzione di più docenti, necessari per la continuità didattica.

Molte di queste misure – sostengono i pentastellati in Commissione cultura – sono state avanzate e accettate timidamente dalla Lega, utilizzandole solo per i propri scopi propagandistici, in vista di una quasi certa approvazione della loro cara regionalizzazione della scuola. Ma quella fortunatamente non è mai giunta in porto, soprattutto per l’intralcio pentastellato, in tutte le sedi istituzionali in cui si è dibattuto questo ‘pericoloso’ argomento.

“Andare avanti con i provvedimenti sulla scuola”. Se c’è davvero una crisi di governo allora reinseriamo la spina e ripartiamo

Infine, l’ultima puntura al vetriolo riguarda le mancate assunzioni del personale scolastico dopo le innumerevoli cessazioni provenienti da Quota 100. “Il ministro leghista parla di combattere il precariato, ma poi non assume sui posti vacanti e disponibili circa 11.000 docenti che avrebbero potuto avere un contratto a tempo indeterminato ma non l’avranno”. Il comunicato M5S prosegue con un’affermazione inesorabile: “Altri 11.000 avrebbero potuto trasferirsi chiedendo la mobilità e non potranno farlo”.

Per gli onorevoli pentastellati in Commissione Cultura questi provvedimenti dovranno andare avanti e vedere la luce. Il loro iter deve necessariamente proseguire: “Questa scelta disastrosa di Salvini purtroppo – conclude la nota – si ripercuoterà anche su tante altre questioni che riguardano la scuola, ma noi faremo di tutto per continuare a portare avanti queste ed altre battaglie per il bene di studenti, famiglie e personale scolastico”.

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