Immissioni in ruolo
Immissioni in ruolo
Si prospettano enormi difficoltà nelle immissioni in ruolo docenti per l’anno scolastico 2019/2020: se il buongiorno (si fa per dire) si vede dal mattino, la situazione non è affatto rosea. La Campania è la prima regione ad aver concluso le operazioni annuali di immissione in ruolo, con una valanga di docenti precari in arrivo. L’Ufficio scolastico regionale della Campania ha ricevuto dal Ministero dell’Istruzione l’autorizzazione di un contingente di 2.904 posti su ogni ordine e grado.

Immissioni in ruolo ‘bluff’ in Campania, ecco perché

Ad operazioni ultimate, però, non è stato possibile assegnare ben 900 posti: il motivo? Molto semplice e facile da intuire: la mancanza di docenti vincitori di concorso nelle graduatorie di merito delle procedure di selezione svoltesi nel 2016 e nel 2018. Tra le classi di concorso maggiormente in difficoltà, ci sono Educazione musicale, strumento musicale, docenti di laboratorio e tecnologia e lingue.

Campania, mancano 3500 docenti dopo le operazioni relative alle assunzioni per il nuovo anno scolastico

Ai 900 posti rimasti liberi si devono, poi, aggiungere i 650 docenti di sostegno mancanti e le 400 cattedre di quei professori diventati presidi. Oltre alle supplenze per congedi, malattie e maternità, per i quali partiranno altre 1500 richieste di supplenze alle graduatorie di istituto. In buona sostanza, in Campania mancano qualcosa come 3500 docenti: c’è da attendersi, quindi, un vero e proprio esercito di supplenti a cui appellarsi dal primo settembre. Aspettando i dati relativi alle altre regioni, c’è da star freschi. Se poi consideriamo la crisi del governo che mette seriamente in dubbio il decreto ‘salva intese’, a favore della stabilizzazione dei precari nelle scuole secondarie, i motivi di preoccupazione aumentano notevolmente.