La questione delle diplomate magistrali licenziate in seguito ai pronunciamenti dell’adunanza Plenaria del Consiglio di Stato (il diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 non è stato riconosciuto come titolo d’accesso alle GaE) continua a tenere banco.
Stavolta è l’assessore all’istruzione della regione Veneto, Elena Donazzan, a denunciare la grave situazione delle insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia che hanno perso il posto dopo aver svolto il loro servizio per diversi anni.
Diplomati magistrale, Donazzan: ‘Urge soluzione politica’
‘Amareggia e stupisce che questo governo si sia dimenticato dei propri insegnanti diplomati magistrali che non hanno nemmeno il sussidio di disoccupazione. Per loro nessun reddito di cittadinanza – ha sottolineato Elena Donazzan – e, peggio, nessun riconoscimento del ruolo di educatori che dovrebbe essere prioritariamente tutelato proprio dallo Stato. Maestre diplomate, ma senza laurea, sono state lasciate a casa nonostante le reiterate promesse di una soluzione politica. Sono state licenziate e sono quindi escluse dalle Graduatorie ad esaurimento. Non hanno nemmeno diritto alla Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione e restano in un limbo.’
Donazzan: ‘Convinta che l’autonomia sia una condizione necessaria’
‘Inoltre – prosegue l’assessore regionale, beffa ulteriore, pur essendo state espulse dalla scuola, risultano ancora dipendenti per l’Inps e quindi il Tfr è a rischio. Di fronte ad una vicenda paradossale come questa, sono sempre più convinta che l’autonomia sia una condizione necessaria, perché responsabilizzerebbe maggiormente la classe politica e determinerebbe scelte decisamente più giuste ed eque nei settori strategici della funzione pubblica, dove la scuola – conclude Elena Donazzan -non può che rappresentare la priorità’.