Scuola, ministra Azzolina firma decreto 'chiamata veloce': le novità, cosa cambia per le immissioni in ruolo docenti
Scuola, ministra Azzolina firma decreto 'chiamata veloce': le novità, cosa cambia per le immissioni in ruolo docenti

Decisa presa di posizione quella della Gilda degli insegnanti sui PCTO, ovvero i ‘Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento’, dopo l’incontro tenutosi al Ministero dell’Istruzione martedì scorso: l’amministrazione centrale ha sottoposto ai sindacati un documento che, in data odierna, è approdato al CSPI per il relativo parere.

Gilda: ‘PCTO? Si parte con il piede sbagliato’

Secondo la Gilda, si parte con il piede sbagliato. ‘L’impostazione e l’impianto delle linee guida – secondo la sigla sindacale – sono da rivedere nel profondo e riteniamo che spetti al Collegio docenti programmare sia la quantità che la qualità di tali percorsi, senza essere obbligati ad un numero minimo di ore. Tutta la prima parte del testo è eccessivamente lunga, non è lineare nella struttura e nel linguaggio e, dunque, andrebbe riscritta in maniera più semplice e chiara per evitare di creare confusione in chi dovrà portare avanti le attività di PCTO”.
Uno degli aspetti contestati dalla Gilda riguarda la mancata previsione di risorse necessarie per retribuire l’aumento del carico di lavoro che finirà per pesare su tutto il personale scolastico. ‘Le linee guida prefigurano ulteriori oneri per le scuole senza alcuna contropartita economica. Si deve chiarire che la figura del tutor interno è volontaria e, in quanto tale, non è assegnata da dirigente. Proprio per questo, è necessario che il docente accetti l’incarico. Il rischio è che quella del tutor figura diventi l’ennesima figura alla quale viene affibbiata una notevole mole di lavoro in più senza alcuna regolamentazione contrattuale e con uno stanziamento risibile di fondi’.

PCTO, la Gilda non si trova d’accordo con la parte riguardante l’orientamento

La Gilda, inoltre, non si trova d’accordo con tutta la parte che riguarda l’orientamento: ‘Se l’obiettivo è incrementare le iscrizioni degli studenti agli istituti tecnici e professionali – afferma il sindacato – occorre mettere in campo politiche nazionali ad hoc che, a loro volta, richiedono una riforma complessiva dell´orientamento, possibilmente con l´introduzione di una regia nazionale e territoriale dell’orientamento. La definizione, poi, del docente come ‘facilitatore dell’orientamento’ è decisamente riduttiva e finanche offensiva per le attività che i Collegi docenti, i Consigli di classe e gli insegnanti svolgono. Questa definizione andrebbe cancellata e sostituita con ‘professionista dell’orientamento’’.