Sulla crisi di governo si affaccia un altro colpo di scena clamoroso. Dagli ambienti della Lega non si esclude il ripensamento e il ritiro della mozione di sfiducia al premier Conte. Alcune dichiarazioni di Salvini rilasciate a Castel Volturno aprono al clamoroso scenario. Ci sono alcuni indizi che depongono a favore di questa ipotesi. Il primo è che la Lega non ha ancora ritirato i suoi ministri.

Salvini sembra dunque ritrattare, almeno in parte, la dura posizione di chiusura nei confronti del governo assunta nei giorni precedenti: “O c’è un governo del sì, con ministri del sì, o l’unica via sono le elezioni”, è la timida apertura del leader leghista. Che in queste ore starebbe pensando se ritirare la mozione di sfiducia nei confronti di Conte. Una timida riapertura alla quale Di Maio ha chiuso subito, dichiarando che oramai non c’è spazio per i ripensamenti e che il 20, dopo il discorso di Conte alle camere, cominceranno le consultazioni per vedere se in Parlamento si può formare una nuova maggioranza.

Alla base del ripensamento di Salvini ci sarebbero le contestazioni ricevute proprio a Castelvolturno. I sondaggi hanno cominciato a mostrare una inversione di tendenza ma più di tutto è lo smarcamento del Cavaliere a frenare il capitano. Berlusconi ha respinto l’ipotesi del listone unico. Nel frattempo i sondaggi danno la lega in caduta libera, con la drastica riduzione del consenso elettorale acquisito durante le ultime europee.

Alla base del ripensamento del leader della Lega, che si è dichiarato pronto a votare il taglio dei parlamentari per dare un segnale di distensione, ci sarebbe il timore di un accordo tra grillini e Pd. Non mancano le voci di dissenso all’interno del Carroccio sulla marcia indietro. Una di queste sarebbe rappresentata da Giorgetti che, secondo quanto scrive Repubblica, sarebbe contrario a rinnovare l’intesa gialloverde.