Docenti di religione in attesa di stabilizzazione: l'attuale status quo
Docenti di religione in attesa di stabilizzazione: l'attuale status quo

I docenti di religione in attesa di essere stabilizzati dalla scuola sono innumerevoli, un po’ come i migliaia di loro colleghi precari specializzati in altre materie. La situazione, anche in questo caso, non è delle più semplici ed al momento l’unica novità sulla questione risale a maggio 2019, quando è stata resa nota dall’onorevole Flora Frate del Movimento 5 stelle la bozza del progetto di legge n. 1606, firmata dagli onorevoli Angiola e Frate, e presentata a febbraio 2019 presso la Camera dei Deputati. Questa proposta di legge riguarda una delega al Governo per effettuare procedimenti atti alla stabilizzazione degli insegnanti di religione. Ma vediamo più dettagliatamente il punto della situazione.

Docenti di religione: il contenuto del progetto di legge

Il precitato progetto di legge propone il bando di un concorso riservato a insegnanti di religione con almeno 36 mesi di servizio. Il programma ha in mente un unico esame orale e non selettivo. Il concorso attribuirà il il numero di punti 100 suddivisi in 50 per il servizio reso alla religione cattolica, 20 punti ai titoli di studio e 30 alla prova orale non selettiva. Quest’ultima dovrà essere svolta secondo quanto disposto dai contenuti previsti dalla Legge 186/2003.

Lo scorrimento della graduatoria

Come leggiamo da un articolo pubblicato su Orizzonte Scuola in data 21 maggio 2019, lo scorrimento della graduatoria sarà effettuato sul 100% dei posti nel triennio 2019/2021. Alla graduatoria ad esaurimento, nei successivi anni scolastici, sarà data una percentuale pari al 50%.

Sono previsti ulteriori concorsi banditi ogni due anni dal 2021/2022. Il testo reso noto da Frate propone che il Ministero dell’istruzione istituisca la CDC per la materia di Religione cattolica. Il progetto vorrebbe, inoltre, che la titolarità sia attribuita sull’istituzione scolastica al pari degli insegnanti di altre materie. Secondo quanto giudicato dallo Snadir, la proposta di legge in questione risulta essere in linea con gli interventi predisposti negli ultimi anni per combattere il precariato scolastico.