Decreto scuola a rischio blocco da parte della RdS: l'allarme dei sindacati, ultime notizie
Decreto scuola a rischio blocco da parte della RdS: l'allarme dei sindacati, ultime notizie

I diplomati magistrali esclusi dal precedente concorso riservato sì interrogano su cosa potrebbe accadere martedì dopo il discorso del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Esiste la possibilità concreta di rimettere il proprio mandato al Parlamento, staccando la spina al governo. Qualora si verificasse questa eventualità il presidente Mattarella verificherebbe se all’interno c’è ancora una maggioranza in grado di dar vita ad un altro esecutivo retto da altre forze politiche. I diplomati magistrali temono che questo comporti la fine delle speranze per una sessione bis del concorso riservato.

Ecco cosa potrebbe accadere martedì

Sono due le possibilità in campo e sono ambedue legate strettamente alla fortissima esigenza di evitare l’aumento dell’IVA. La prima prevede una nuova maggioranza con le forze politiche pronte a sostenere un nuovo esecutivo. La seconda vedrebbe formarsi un governo tecnico, del tipo di quello Monti Fornero del 2011, per affrontare le urgenze. La domanda che si fanno i diplomati magistrali è se sia possibile approvare il decreto salvaprecari nel caso in cui si andasse allo scioglimento delle camere.

Lo spiraglio

Il Decreto salvaprecari, che al suo interno contiene il concorso straordinario per la scuola secondaria e la disposizione dei nuovi Pas, dovrà essere sottoposto nel giorno stesso della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale alle camere che, se pure sciolte, potranno convertirlo in legge affinché non perda efficacia. Ciò è coerente con l’articolo 61 della Costituzione che permette alle camere di esercitare talune funzioni anche dopo l’eventuale interruzione della XVIII legislatura di stampo giallo-verde. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale consentirebbe di proseguire il lavoro con l’introduzione alcuni emendamenti. Uno di questi sarebbe proprio quello del concorso straordinario bis rivolto ai diplomati magistrali e ai laureati in Scienze della Formazione Primaria.

Volontà politica

La settimana appena trascorsa è stata ricca di comunicati nei quali ognuno dei due partiti illustrava le proprie ragioni. Tra i due orientamenti ne era emerso un terzo che richiamava al senso di responsabilità per proseguire il lavoro. Questo è tanto più vero se si pensa che esiste la cosiddetta Prorogatio, termine con il quale si identifica la fase transitoria che durerebbe fino all’elezione dei nuovi deputati e senatori. Ecco spiegati dunque gli appelli a concludere il lavoro entro il 28 agosto.