Scuole chiuse ma dibattito sempre aperto tra i docenti “Ingabbiati” di infanzia e Primaria dopo l’ingiustificata esclusione dal PAS, il percorso abilitante speciale, contenuto nel Decreto approvato lo scorso 6 agosto, con la formula “salvo intese” dall’uscente Consiglio dei Ministri.

Gli “Ingabbiati” di Infanzia e Primaria, sono docenti di ruolo laureati, con servizio nelle rispettive classi di concorso, ma, per la maggior parte, senza servizio alla secondaria. Essi denunciano disparità di trattamento, essendo a loro preclusa la possibilità di partecipare ai concorsi ordinari, finora banditi, ed ai percorsi abilitanti, atti a conseguire l’abilitazione per la scuola secondaria, indispensabile per la regolare progressione di carriera, come avviene in tutti i settori della Pubblica Amministrazione. Di qui la dicitura “Ingabbiati”. L’abilitazione consentirebbe loro, in virtù della mobilità professionale, il passaggio di ruolo sulla base delle norme vigenti e nei limiti previsti dal relativo Contratto Collettivo Nazionale.

C’è anche una fetta di insegnanti i quali, approfittando dell’ art. 36, hanno dismesso momentaneamente la cattedra di ruolo, per passare alla supplenza nella secondaria. Condizione questa che ha potuto far maturare loro qualche anno utile di servizio specifico, ma che non giova e non gratifica a livello contrattuale, soprattutto per chi vanta diversi anni di servizio nelle classi di appartenenza.

I docenti Ingabbiati di Infanzia e Primaria auspicano il sostegno unitario delle sigle sindacali e la disponibilità al dialogo da parte del futuro Governo, precisando inoltre che il passaggio tra ordini di scuola, ottenuto attraverso la mobilità professionale, non andrebbe in alcun modo ad inficiare sul numero dei posti a disposizione per i precari, in quanto chi effettuerà il passaggio di ruolo, automaticamente libererebbe il suo posto di provenienza. Inoltre non ci sarebbe nessun onere per lo Stato, in quanto il costo del PAS risulterebbe interamente a carico dei docenti partecipanti. Pronti a far valere i propri diritti e contro la discriminazione attuata nei loro confronti, che li ghettizza sotto l’etichetta di “docenti di serie B”, gli Ingabbiati di Infanzia e Primaria sono scesi in piazza il 7 agosto a Montecitorio, congiuntamente ai precari guidati dal professor Pasquale Vespa, presidente dell’Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori, per dire a gran voce “Siamo docenti di ruolo, laureati ma ingabbiati: ridateci equità, uguaglianza e dignità!”