L’opinione del Prof Monzù di Unicobas Sicilia: “Bussetti e Pittoni hanno fallito”
L’opinione del Prof Monzù di Unicobas Sicilia: “Bussetti e Pittoni hanno fallito”

Vi presentiamo l’intervista che il Prof. Marco Monzù Rossello, Segretario regionale UNICOBAS Scuola e Università Sicilia, ha gentilmente rilasciato al nostro portale d’informazione scolastica.

L’intervista di Scuolainforma al segretario regionale UNICOBAS Scuola e Università Sicilia, Prof. Marco Monzù Rossello

Sulla situazione politica in atto e sul Miur guidato dalla Lega in questo anno e mezzo, il noto sindacalista risponde: «Il ministro Bussetti da subito ha svestito i panni di uomo istituzionale vestendo quelli di uomo di partito. Legato saldamente al senatore Pittoni e a Giorgetti ha cercato di far passare la Regionalizzazione della scuola, guardando con favore alle gabbie salariali».

Cosa ne pensa UNICOBAS del mancato reclutamento dopo i pensionamenti con Quota 100?

«Riguardo il reclutamento la priorità doveva essere coprire i pensionamenti (maggiori perché legati a quota 100)». Prosegue il sindacalista: «Al posto di esaurire le graduatorie già esistenti, hanno partorito una sanatoria con il preciso scopo di portare VOTI al partito. Hanno tentato di abbindolare i precari di terza fascia con una proposta di attivazione PAS. Vorrei ricordare che il PAS , è utile solo alle Università che, tramite le tasse,  “battono cassa” ma non risolvono il problema del precariato. Ancora una volta quindi i precari verrebbero utilizzati come Bancomat… Il duo Bussetti Pittoni non ha però tenuto conto che i precari non si fanno abbindolare così facilmente (perlomeno la maggior parte)».

Che opinione si è fatta a proposito della tempistica messa in atto dalla Lega di Matteo Salvini per sfiduciare il suo stesso governo?

«Tra le altre cose non hanno nemmeno saputo mettere in atto una strategia che permettesse loro di salvare quantomeno la faccia. Hanno presentato il VERGOGNOSO “Decreto Scuola” in CDM il 6 agosto, giorno 8 hanno votato la sfiducia. Hanno o non hanno alcuni precari della terza fascia capito il giochetto messo in atto dalla LEGA? Hanno o non hanno capito alcuni precari che non ci si può fidare di sindacalisti improvvisati che spingono in tal senso?».

Secondo UNICOBAS, quali sarebbero state le misure o i provvedimenti per scongiurare l’aumento del precariato nel comparto scuola?

Ecco cosa risponde il Prof. Monzù: «Sarebbe bastato istituire un doppio canale di reclutamento, con il 50% dei posti da destinarsi al personale precario, Docente ed Ata abilitato e vincitore di concorso, con l’esclusione della reiterazione dei concorsi e dei percorsi abilitanti per chi è già abilitato e vincitore di concorso. Attribuzione di 12 punti per ogni abilitazione e per ogni anno di servizio maturati. Fase unicamente transitoria che preveda concorsi riservati per i non abilitati non vincitori di concorso. Ripristino del dovere di assumere cittadinanza nella provincia per le supplenze temporanee (non per i contratti annuali), nonché della domanda su massimo tre scuole e dello spostamento in coda alla graduatoria in caso di rifiuto delle supplenze. Conteggio solo degli anni di servizio maturati nelle scuole pubbliche e, nella fase transitoria, eliminazione dalle graduatorie pubbliche per gli anni svolti in scuole private NON CERTIFICATI DA BUSTA PAGA (dando così un segnale chiaro che il MIUR è contro i diplomifici). Chiudere i buchi in organico per vigilanza, sicurezza ed amministrazione: assunzione di tutti i precari Ata con 36 mesi. Stabilizzazione di LSU ed LPU presso gli Enti Locali».

Cosa ci dice sulle altre priorità che attanagliano ancora oggi la scuola e i suoi lavoratori?

«Vorrei sapere dove sono finiti i 5000 posti assegnati al FIT e alle GAE. Vorrei sapere che fine ha fatto il buon proposito di debellare le classi pollaio». E poi prosegue: «La LEGA in campagna elettorale (voi direte quale campagna elettorale, loro sono sempre in costante campagna elettorale) aveva promesso di riportare gli esiliati dal nefasto algoritmo della 107 a casa , cosa è stato fatto in tal senso? Il dispositivo legislativo presente in legge di bilancio ha dato al ministro la possibilità di attingere a personale debitamente formato. Perché non lo ha fatto?

Perché lei crede che le misure volute dalla Lega al Miur fossero solo finalizzate ad una campagna politica?

«Pur di aggiudicarsi i voti dei precari (aiutati anche da qualche associazione che si erge a paladina dei medesimi) la Lega ha partorito l’idea a tratti anche incostituzionale di riservare posti ai docenti con 36 mesi di servizio. Come se i precari non sapessero che questa strada è palesemente impercorribile. Si sono spinti addirittura oltre, dicendo che così facendo si sarebbero assunti 55000 precari.  Anche questa volta si è voluto appositamente abbindolare la categoria, ma come sempre questa categoria non cade in questi subdoli giochetti di partito» chiarisce il segretario regionale UNICOBAS.

Cosa ha fatto Bussetti a proposito di dispersione scolastica, di aumenti stipendiale del personale dirigenziale e su quello docente?

«Nulla è stato messo in campo su questo problema. Il ministro ha condiviso l’aumentato dello stipendio dei DS di oltre 500 euro, per gli insegnanti gli sono sembrati congrui 3,00 euro. Avrebbe fatto cosa gradita, caro Ministro, se ci avesse evitato alcune dichiarazioni alla luce dei risultati Invalsi:  “Maggiori controlli sugli insegnanti e sui dirigenti scolastici” o se ci avesse evitato quella vergognosa frase da lei pronunciata: “Per colmare il gap con le scuole del Nord, più sacrifici non più soldi” , o ancora “al sud servono più impegno e lavoro”».

Altre decisioni approntate dalla Lega al Miur sono state messe in discussione dal suo sindacato. Perché?

Ecco cosa risponde il Prof. Monzù: «Avete provato a trasformare l’istruzione statale in un servizio/prestazione. Tra le altre cose non scordiamo la decisione di punire la prof.ssa Dell’Aria di Palermo e poi le promesse elettorali a favore della stessa. A tal proposito si fa presente che a oggi non è stata revocata la sospensione della medesima».

Quali sono le sue aspettative e quelle del suo sindacato circa un nuovo governo di legislatura tra PD e M5S?

«In queste ore concitate il toto ministri è in atto. Ovviamente a queste condizioni il MIUR non può che andare al M5S. Vorrei invitare questi ultimi a pensare in maniera seria a un nome valido. Dai rumors si apprenderebbe di un ipotetico dicastero nelle mani di Gallo. Grazie, ma la scuola non ha bisogno di ulteriori ministri che vestono la maglia della CGIL. Esorto i pentastellati a guardare altrove, alcuni di loro hanno i requisiti per poter affrontare questo impegno con serietà» conclude Monzù.