L’ultimo concorso per dirigenti scolastici rischia di diventare, ahinoi, un’altra farsa all’italiana. Prima i vincitori hanno rischiato di non entrare in ruolo in quanto il Tar aveva decretato l’annullamento di tutta la procedura. Poi, in seguito all’intervento del Ministero dell’Istruzione, si è arrivati alla sospensiva della sentenza da parte del Consiglio di Stato. Finalmente, lo scorso 1° agosto sono state pubblicate le graduatorie dei vincitori del concorso.
Concorso presidi, la farsa continua
Ora, però, in talune regioni si sono create delle anomalie che andranno a generare evidenti ingiustizie. Prendiamo il caso della Campania dove per i vincitori del concorso non è più disponibile nemmeno un posto: per quale motivo? A causa di quanto avvenuto nei precedenti concorsi, i sessanta posti sono stati assegnati una parte a coloro che si sono visti accogliere il proprio ricorso presentato al Tar e una parte a quei dirigenti scolastici che, già di ruolo, hanno chiesto il riavvicinamento a casa.
Si è venuto così a creare un ‘effetto domino’, così come è stato definito dal ‘Corriere della Sera’, visto che i vincitori campani sono finiti nel Lazio, quelli laziali in Toscana, quelli toscani in Lombardia…
In buona sostanza, più della metà dei vincitori (circa un migliaio di nuovi presidi) dovranno prestare servizio lontano da casa e dovranno restare lì per almeno 3 anni prima di poter chiedere il riavvicinamento.
Si è venuto così a creare un ‘effetto domino’, così come è stato definito dal ‘Corriere della Sera’, visto che i vincitori campani sono finiti nel Lazio, quelli laziali in Toscana, quelli toscani in Lombardia…
In buona sostanza, più della metà dei vincitori (circa un migliaio di nuovi presidi) dovranno prestare servizio lontano da casa e dovranno restare lì per almeno 3 anni prima di poter chiedere il riavvicinamento.
Concorso dirigenti scolastici: verrà presentato appello per la mobilità straordinaria
L’unica soluzione è rappresentata dall’avvio di una procedura di mobilità straordinaria: una soluzione che, comunque, non è affatto esente da rischi in quanto i futuri neoassunti per l’anno scolastico 2020/2021 ‘rischiano’ di beffare, ancora una volta, chi è entrato in ruolo quest’anno. Uno scenario che andrebbe contro il principio del merito visto che i primi nuovi presidi sono quelli che hanno ottenuto il punteggio migliore al concorso.