Immissioni in ruolo
Immissioni in ruolo

Non potevano mancare anche quest’anno gli intoppi e le polemiche durante le operazioni di immissioni in ruolo. Decisamente singolare quello che sta accadendo all’USR di Bari, dove alcuni docenti, vincitori del concorso 2018, si sono visti negare la firma della proposta di nomina: la ragione sarebbe dovuta ad una particolare interpretazione delle istruzioni operative che non troverebbe riscontro in nessun’altra regione.

Assunzioni docenti, caos in Puglia: ecco perché

Come riporta il sito Andrialive.it, l’oggetto della discordia è il punto A 12 dell’allegato A delle Istruzioni Operative, che secondo tutti, tranne l’Ufficio Scolastico Regionale pugliese, riguarderebbe solo la mobilità professionale e non una nuova assunzione, come invece sta effettivamente avvenendo.

L’insegnante tranese Giuliana Di Palo, una delle docenti penalizzate, ha dichiarato ad Andrialive.it.

‘Mi sono trovata in un vicolo cieco e buio: sin dall’inizio il Ministero ha dato a tutti noi la possibilità di partecipare al concorso. Se non avessimo poi potuto firmare, sarebbe stato un controsenso, no? Ci siamo impegnati, abbiamo sostenuto le prove davanti a una commissione, siamo stati regolarmente inseriti in graduatoria e poi? Arrivati al momento fatidico, quello che doveva essere il più felice, la doccia fredda! La dirigente che conduce le immissioni mi dice “Io non le posso far firmare la proposta di nomina” e via alle discussioni. Ma se davvero fossi stata “incompatibile” – si chiede la docente – perché dal Miur mi avrebbero dato il via libera a partecipare al concorso? All’Usr sono sordi a tutti i richiami dei sindacati, alle nostre lamentele, alle risposte date dagli Ispettori del Ministero stesso, tra cui Max Bruschi: visto che hanno perfino (e finalmente) avuto il coraggio di mettere per iscritto la mia “non nomina”, sto valutando di presentare un ricorso ed eventualmente chiedere un risarcimento per il danno anche economico che sto subendo’.

Ora si teme che la situazione possa degenerare nel caos

Ora si teme che la situazione diventi davvero caotica in quanto quasi metà degli aspiranti docenti si trova in questa condizione. I sindacati si mostrano distanti dalla posizione assunta dall’Usr: ‘Il vincolo alla permanenza sul posto di sostegno per cinque anni, ad avviso delle scriventi Organizzazioni Sindacali, vale solo per la mobilità e non anche nella fase di reclutamento, come invece interpreta l’USR Puglia.’