Diplomati magistrali, salvaguardia dei ruoli, riservato bis: lo stato dell’arte

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Per i diplomati magistrali e per i laureati in Scienze della Formazione Primaria l’anno scolastico che sta per cominciare si prospetta molto complicato. Le nefaste conseguenze della sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria si vanno estendendo ben oltre le previsioni. E’ a rischio la regolarità della ripresa delle attività didattiche dal prossimo primo settembre. Difficile individuare il colpevole di tutta questa situazione, tra una politica che non sa decidere e un Miur che non sa dove mettere le mani prima.

Continuità didattica

Le previsioni contenute nel Decreto dignità in merito al mantenimento in servizio dei docenti interessati con contratto al 30 giugno non avranno più validità e di conseguenza ci si trova di fronte al rischio concreto di consegnare le scuole e i precari coinvolti ad una condizione grave difficoltà. Al momento non vi c’è certezza della trasformazione del contratto al 30 giugno nel caso di esito negativo dei meriti attesi dai diplomati magistrali. Per darvi corso, il ministero attende ancora una precisa disposizione da parte del Parlamento.

Dispositivi di salvaguardia

Chi ha potuto aderire ai ricorsi per motivi aggiunti proposti dagli avvocati, potrà ancora ragionevolmente ritenere di essere protetto fino alla fine del contratto. Durante questo periodo, almeno per chi ha partecipato al concorso riservato, si potrà godere della norma cuscinetto che prevede la sostituzione del contratto in corso d’anno. Per tutti gli altri c’è il ritorno in seconda fascia, senza la garanzia di poter essere riconvocati per un’altra supplenza. Tutto è affidato al buon cuore dei dirigenti scolastici, i quali potranno tutelare gli interessati utilizzando le graduatorie di circolo e di istituto, per evitare di dover chiamare un altro supplente in corso d’anno con il rischio di non trovarne e minare così la continuità didattica.

Straordinario bis

Il problema riguarda in generale tutti i docenti della scuola primaria e dell’infanzia che non hanno potuto partecipare al precedente concorso riservato indetto con il decreto dignità dello scorso anno. Anche i laureati in Scienze della Formazione Primaria sono coinvolti in questo disastro già annunciato, figlio dell’intransigenza della politica che non ha saputo affrontare adeguatamente le conseguenze prodotte dalla sentenza plenaria del Consiglio di Stato. Chi non aveva due annualità di servizio nelle ultime 8 è rimasto escluso da ogni possibilità di stabilizzazione. Tutto ciò a meno che la politica non decida di bandire una sessione bis del concorso straordinario, ma per farlo è necessario far pubblicare in Gazzetta Ufficiale il decreto salvaprecari per consentire di proseguire i lavori in sede parlamentare con l’inclusione degli emendamenti proposti dal senatore della Lega on. Mario Pittoni.

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