Non Salvatore Giuliano e nemmeno Bianca Laura Granato sulla poltrona del Miur, come qualcuno aveva già scritto su Facebook. Uno dei possibili papabili alla successione di Bussetti sarebbe Roberto Cingolani, come già rilevato da alcune testate nazionali. Vediamo il profilo del possibile prossimo ministro dell’istruzione. Il direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia Roberto Cingolani ha un gradimento trasversale a Genova per il suo lavoro di guida dell’Istituto Italiano di Tecnologia. Scienziato e manager, Cingolani ha un incarico che da anni lo porta al confronto quotidiano con le istituzioni locali. Era già stato individuato dal Movimento 5 Stelle per la ricostruzione del Ponte Morandi. Particolarmente ricco il curriculum del possibile successore di Bussetti.
Il profilo
Questo è il profilo del direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia secondo la Treccani. Fisico italiano (n. Milano 1961). Laureatosi in fisica presso l’Università di Bari (1985), ha conseguito il diploma di perfezionamento alla Scuola normale superiore di Pisa (1990); membro del team di ricerca del Max Planck Institute di Stoccarda (1988-1991), visiting professor presso l’Università di Tokyo (1997-98) e professore aggiunto presso la facoltà di ingegneria elettronica dell’Università di Richmond, Virginia (1998-2000), dal 2000 al 2005 è stato professore associato di fisica generale presso il Dipartimento di scienza dei materiali dell’Università di Lecce.
Nel 2005 è stato nominato direttore dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova, dove si è dedicato allo studio della scienza dei materiali e delle nanotecnologie interdisciplinari; è autore di numerosissime pubblicazioni apparse su riviste scientifiche e di circa trenta brevetti, e di apprezzate opere di divulgazione scientifica quali Il mondo è piccolo come un’arancia. Una discussione semplice sulle nanotecnologie (2014) e Umani e umanoidi. Vivere con i robot (2015).
L’intervista su Il Sole 24 ore
Questo è il suo pensiero espresso il quotidiano economico-finanziario in una intervista risalente allo scorso 10 agosto 2018. “Per attrarre cervelli in Italia o far rientrare quelli che sono fuggiti all’estero, prima ancora che un incremento delle risorse dedicate alla ricerca scientifica, ci vogliono infrastrutture adeguate ma soprattutto un modello di regole e di reclutamento simile a quello che si trova negli altri Paesi del mondo”.
«La questione – afferma Cingolani – è il modello: per essere attrattivi e far venire le persone dall’estero, o farle rientrare in Italia, bisogna offrire loro le stesse regole che ci sono nel resto del mondo. Finché noi abbiamo delle regole diverse, non possiamo sperare di essere attrattivi. Ovviamente poi servono più risorse. Però, indipendentemente da queste, se si mantengono regole diverse dalla comunità scientifica internazionale, è difficile che gli altri vengano da noi».