Pari diritti per i docenti della scuola primaria e dell’infanzia

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del coordinamento docenti infanzia e primaria con 180 giorni di servizio.

Il comunicato

Per i precari della Scuola italiana non c’è mai pace. Dopo anni di riforme su riforme che hanno differenziato sempre di più i precari per titoli, competenze richieste, responsabilità sempre più grandi per adempiere ai propri doveri, ci ritroviamo in un una situazione scolastica malsana dove i precari litigano tra loro a causa di un Governo sordo alle loro richieste e contrario a sanare una Scuola ormai malata.

A partire dalle Gae Storiche, che hanno vinto un concorso più di vent’anni fa, passando per i Diplomati Magistrale ai quali il titolo rilasciato dallo Stato è stato disabilitato (fino alla sua riabilitazione nel 2014) per favorire la nascita della facoltà di Scienze della Formazione Primaria, fino ai laureati di quest’ultima categoria i cui sacrifici non sono stati ripagati. Nonostante tutti questi problemi siano stati creati dal succedersi di un Ministro dopo l’altro, ancora oggi sentiamo sedicenti personalità che affermano, assurdamente, che una situazione malata non debba essere sanata.

Si proclamano slogan contro le sanatorie, che in realtà non sono mai state tali, proponendo soluzioni che generano profitti ed interessi che ben poco hanno a che vedere con l’Istruzione pubblica in favore di soggetti terzi. I precari di tutte le categorie sperano in situazioni mirate ad hoc per ogni singola categoria per ripartire da zero con un valido sistema di reclutamento. In questo clima di incertezza politica, come al solito i precari della Scuola ne fanno le spese.

Di recente erano state studiate delle soluzioni per i precari della scuola secondaria con più di 36 mesi di servizio (che secondo la sentenza Mascolo, ignorata a convenienza, andavano stabilizzati); oltre a loro c’erano i Diplomati Magistrale (relegati per anni in terza fascia tra il personale non abilitato mentre in realtà abilitati lo sono sempre stati) che, colpiti da due sentenze sfavorevoli di una giustizia incostante, dovranno abbandonare le loro classi da un momento all’altro nel corso dell’anno scolastico con buona pace della continuità didattica. Vengono accusati di essere ignoranti, di rovinare i bambini e hanno ricevuto anche ingiurie, auguri irripetibili a causa dell’odio che si è venuto a creare tra le categorie. E ancora sentiamo persone che dicono che situazioni del genere non vadano sanate. Oltre al danno, anche la beffa.

Lo scorso anno scolastico il defunto Governo Giallo – Verde aveva varato una soluzione tampone per la mancanza di volontà restituire ai Diplomati Magistrali un diritto a loro privato. Si trattava del famoso Concorso straordinario destinato ai Diplomati Magistrale e laureati in SFP al quale sono stati posti dei paletti che hanno impedito a molti lavoratori della Scuola dell’Infanzia e Primaria di poter accedere. Molte persone che avevano fatto supplenze brevi per anni, aspettando ansiosamente le chiamate al mattino presto, sono state escluse per una manciata di giorni. Altri colleghi, già privati del punteggio, avendo fatto Alternativa alla Religione Cattolica, non hanno avuto accesso. Altri hanno lavorato presso le scuole paritarie perché presso lo Stato non riuscivano a trovare supplenze accontentandosi di uno stipendio nettamente inferiore, nel migliore dei casi, o baratta do parte dello stipendio in cambio di punteggio nelle situazioni al limite della legalità. Eppure il punteggio maturato con il servizio prestato nella scuola paritaria è considerato titolo valido per accedere alla Graduatoria d’Istituto e alla Graduatoria ad Esaurimento, ma paradossalmente non è stato ritenuto come requisito valido per l’accesso al concorso. E sentiamo ancora persone che negano che una situazione malata vada sanata.

Il Governo uscente questo anno avrebbe rimediato con un nuovo concorso straordinario per risolvere definitivamente la questione ma nulla. Il decreto salvaprecari non è stato approvato e difficilmente lo verrà perché non c’è la volontà di sanare una situazione malata che da troppi anni si protrae senza volgere ad una conclusione definitiva in favore dei precari storici. A voi le conclusioni finali. Si auspica, anche se con non molta speranza, in un ravvedimento della politica affinché trovi delle soluzioni atte ad eliminare il precariato e non i precari, che tutto sommato fanno comodo per l’apertura delle scuole.

Chiediamo che ai Diplomati Magistrale venga concesso un concorso straordinario bis insieme ai laureati in Scienze della Formazione Primaria e che venga ripensato il futuro sistema di reclutamento in cui un buon insegnante non venga valutato per la sua bravura in enigmistica ma per le sue conoscenze, la sua capacità di trasmettere e i risultati che ha portato i suoi alunni a raggiungere.

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