Come vengono attribuite le supplenze su sostegno? La circolare supplenze 2019 pubblicata alcuni giorni fa dà le istruzioni. Per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado, viene rammentato che gli elenchi di sostegno delle GaE della I fascia e delle graduatorie di istituto della scuola secondaria di II grado sono stati unificati, per cui esiste un solo elenco.
In che ordine sono attribuite le supplenze su sostegno
Le supplenze su sostegno sono attribuite in un ordine ben preciso:
- ai docenti specializzati inseriti negli elenchi di sostegno delle GaE;
- in caso GaE esaurite, ai docenti specializzati inseriti negli elenchi di sostegno delle graduatorie di istituto delle scuole in cui c’è la disponibilità;
- in caso di elenchi di sostegno delle graduatorie di istituto esauriti, ai docenti specializzati inseriti negli elenchi di sostegno delle graduatorie di istituto delle scuole viciniori;
- in caso di elenchi di sostegno delle graduatorie di istituto delle scuole viciniori esauriti, ai docenti specializzati con titolo di specializzazione conseguito tardivamente rispetto all’aggiornamento delle GaE e delle graduatorie di istituto e che hanno inviato la MAD (domanda di messa a disposizione);
- in subordine alle assegnazioni provvisorie, ai docenti senza titolo di specializzazione, ai docenti non specializzati inseriti nelle graduatorie di istituto di posto comune:
- tramite scorrimento della graduatoria di riferimento, in caso di supplenza presso la scuola dell’infanzia/primaria;
- tramite lo scorrimento incrociato delle graduatorie d’istituto secondo l’ordine prioritario di fascia (I, II e III), in caso di supplenza presso la scuola secondaria.
Posti di sostegno e MAD
Chi può presentare la domanda di messa a disposizione (MAD) su sostegno? Possono essere presentate solo da docenti non iscritti per posti di sostegno in alcuna graduatoria di istituto e solo per una provincia, che andrà dichiarata espressamente nella domanda. Verrà data precendenza ai docenti abilitati. Supplenze al 30 giugno per posti di sostegno in deroga: gli avvisi regionali
