Il Decreto salvaprecari che conteneva il Pas e il concorso riservato per i docenti non abilitati con 36 mesi di servizio era rimasto lettera morta a causa della crisi di governo. La sorte di oltre 60 mila docenti precari rimasti abbandonati a se stessi dalle diatribe politiche rimaneva un’incognita. Questo almeno stando alle prime dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa dal neo ministro in quota M5S Lorenzo Fioramonti.
Le dichiarazioni sul salvaprecari
Stamattina spiccano le parole del neo ministro all’interno di una intervista a tutto tondo rilasciata agli organi di stampa. Al riguardo della misura concordata con le organizzazioni sindacati ed il governo uscente lo scorso 24 Aprile, il nuovo inquilino di Viale Trastevere ha affermato che il decreto salvaprecari sarà pubblicato subito. Le dichiarazioni rilasciate riaccendono la speranza video recenti non abilitati con 36 mesi di servizio ai quali ieri, nel corso di una manifestazione a piazza Montecitorio, si sono affiancati i diplomati magistrali e i laureati in Scienze della Formazione Primaria della scuola statale e della scuola paritaria per chiedere una sessione bis del concorso riservato.
Le dichiarazioni sulla spinosa questione
“Mi impegnerò con un intervento immediato e importante da un lato per abbattere il problema endemico del precariato storico, rimettendo mano al decreto salvaprecari rimasto ingabbiato nella crisi di governo, migliorandolo, perfezionandolo e approvandolo. Dall’altro per i salari degli insegnanti in generale”.
Chi ricorda i trascorsi del neo ministro Lorenzo Fioramonti avrà certamente memoria di quanto successo in passato in relazione alla vicenda dei concorsi universitari, per i quali l’economista pentastellato aveva scelto di fare un’esperienza di lavoro in Sudafrica. L’occasione ci è particolarmente propizia per augurare al neo ministro dell’istruzione un buon lavoro per l’impegno che si prospetta improbo, per la dimensione che ha assunto in questi ultimi anni, auspicando che sia efficace in relazione alle problematiche che tuttora affliggono il precariato dei docenti.