Scuola, aumento stipendi docenti tra le priorità del neo ministro Fioramonti

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Un articolo pubblicato in data odierna dal noto quotidiano economico ‘Il Sole 24 Ore‘ ha posto l’accento su quelle che saranno le priorità che il nuovo ministro dell’istruzione, Lorenzo Fioramonti, intenderà affrontare. In primis, c’è quella riguardante il destino dei precari storici, collegato all’ormai famoso decreto salvaprecari. ‘Il Sole 24 Ore’ parla di ‘upgrade’ del decreto legge che venne confezionato dal ministro uscente Marco Bussetti e che venne approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 agosto. Tra le priorità del ministro Fioramonti, però, ci sarebbe anche l’adeguamento degli stipendi.

Aumento stipendi tra le priorità del ministro Fioramonti

Nell’agenda del neoministro dell’istruzione dovrebbe trovare spazio anche il tema dell’aumento dello stipendio degli insegnanti. Fioramonti riprenderà ciò che è stato messo nero su bianco nell’accordo siglato a Palazzo Chigi lo scorso 24 aprile tra i sindacati della scuola e il premier Giuseppe Conte. L’obiettivo sarà quello assicurare agli oltre 800mila docenti italiani un aumento di 111,50 euro mensili, anche se l’adeguamento delle buste paga del personale docente (e non solo) necessiterebbe di ben altre cifre (almeno 200 euro): in ogni caso, servirebbero 2,2 miliardi di euro e in cassa il Miur, per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro, ha solo 800 milioni. Per cui, il ministro Fioramonti dovrà trovare il modo per reperire gli altri 1,4 miliardi necessari.

Classi pollaio

Tra le priorità che il neo ministro intende affrontare c’è anche quella delle ‘classi pollaio‘, una questione che sta particolarmente a cuore a Lorenzo Fioramonti. Il punto di partenza potrebbe essere la proposta di legge che la deputata del Movimento 5 Stelle, Lucia Azzolina, ha depositato alla Camera e che fissa il nuovo tetto massimo a 22 alunni per classe (elevabili a 23 con i resti) oppure 20 se le classi ospitano studenti con disabilità. Resta anche qui il problema delle risorse da reperire per un piano che potrebbe richiedere anche 2 miliardi di euro. Lucia Azzolina, al ‘Sole 24 Ore’ ha una soluzione provvisoria: ‘Se non si può intervenire subito a tutti i livelli perché è troppo oneroso partiamo almeno con la prima classe delle secondarie di II grado dove ci sono i tassi più alti di dispersione scolastica permettendo invece agli alunni di ottemperare all’obbligo scolastico’.

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