Il Governo Conte bis sembra voler dare più spazio alla scuola rispetto al primo ‘Governo del cambiamento’ Lega-M5S. Il Presidente del Consiglio ha illustrato alla Camera i diversi punti del programma di Governo che riguarderanno la scuola. Una particolare attenzione verrà data agli aumenti stipendiali, all’avvio dei concorsi ordinari e straordinari ma anche agli asili nido.
Conte ha detto che ‘occorre intervenire per migliorare la didattica e per contrastare la dispersione scolastica, concentrando i nostri sforzi sulla professionalità dei docenti, ai quali occorre garantire la giusta valorizzazione, anche economica, in linea con quanto accade in altri Paesi europei’.
Bisogna ‘contrastare il precariato – ha dichiarato Conte – attraverso lo strumento di concorsi ordinari e straordinari, che riconoscano il valore dell’esperienza e, nello stesso tempo, valorizzino il merito – e i meriti – di chi, con passione e vocazione, vuole dedicarsi a far crescere le prossime generazioni’.
Programma di Governo Conte-bis, bene ma…
Il sindacato Anief si dice favorevole al programma di Governo a condizione che il Governo ascolti le richieste del sindacato. Il presidente Marcello Pacifico chiede ‘un incontro urgente al presidente del Consiglio per almeno spiegare le nostre ragioni, le ragioni di una scuola giusta’.
Sulla lotta alla dispersione, ‘risulta necessario dotare le scuole di organici differenziati rispetto alle esigenze e innalzare l’obbligo formativo a 18 anni come previsto e poi negato vent’anni fa.’
Sul precariato, il concorso ordinario e straordinario non possono rappresentare la soluzione definitiva. Servono graduatorie di merito nazionali e l’assunzione di tutti i vincitori, la conferma del ruolo per chi è stato assunto con riserva e l’estensione del doppio canale di reclutamento a graduatorie di istituto provinciali, con corsi abilitanti regolari. Senza dimenticare l’esigenza di stabilizzare anche tutto il personale Ata, educativo e assistente all’autonomia e alla comunicazione.
Per quanto concerne gli stipendi, gli aumenti dovrebbero essere di almeno 200 euro al mese per recuperare il costo dell’inflazione: ‘Bisogna rimettere nei tavoli contrattuali subito le risorse risparmiate dalla legge Gelmini e trovare ulteriori due miliardi nella scuola e un miliardo nell’università’.