Scuola, decreto salvaprecari ultime notizie: ‘Primo comandamento, non tradire i docenti’

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Quella relativa al decreto salvaprecari è una delle questioni più importanti rimaste in sospeso con la caduta del vecchio esecutivo Lega-M5S. Il neo ministro Lorenzo Fioramonti ha già dichiarato di voler metter mano al più presto al testo del provvedimento: il testo che ha ricevuto l’Ok del Consiglio dei Ministri lo scorso 6 agosto, infatti, è stato approvato con la dicitura ‘salvo intese’, intese che, in realtà, non si sono più concretizzate. L’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega non è mai arrivata, così come il decreto salvaprecari in Gazzetta Ufficiale.

Decreto salvaprecari, ‘I precari non vanno traditi’

Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, in riferimento all’ultimo rinnovo delle Rsu della scuola, rivendica la presenza del sindacato in occasione della prossima convocazione delle rappresentanze di categoria: ‘Quello dei precari della scuola è un settore che seguiamo quotidianamente da oltre un decennio – ha affermato Pacifico in una nota pubblicata sul sito ufficiale del sindacato. ‘Attraverso battaglie di ogni tipo che hanno permesso a decine di migliaia di precari di essere stabilizzati o di non perdere i loro diritti: è chiaro che non ci dovrà essere nessun nuovo accordo senza avere prima convocato e ascoltato Anief. Far ciò, significherebbe tradire, prima del sindacato, tutti i lavoratori precari, che credono nel pieno rispetto dei loro diritti e chiedono giustizia anche attraverso un nuovo operato del ministero dell’Istruzione‘.

Anief vuole presentare il vero decreto salvascuola

L’intenzione di Anief sarà quella di presentare finalmente al neo ministro dell’istruzione, Lorenzo Fioramenti, il ‘vero decreto salvascuola’ che prevede, per esempio, ‘l’adeguamento degli organici di fatto a quelli di diritto, l’adozione di organici differenziati, a seconda delle difficoltà del territorio, il reclutamento dalle attuali graduatorie (GaE, graduatorie di merito e d’istituto) con assorbimento nei ruolo dei supplenti storici con oltre 36 mesi di servizio, l’immissione in ruolo anche di Ata, educatori ed assistenti alla comunicazione, lsu, la conferma a tempo indeterminato dei docenti assunti con riserva dopo il superamento dell’anno di prova, la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo con rivisitazione della ricostruzione di carriera, l’utilizzo delle risorse risparmiate nella scuola per rinnovare i contratti con incrementi medi di 200 euro mensili e mobilità ordinaria insieme a corsi abilitanti ordinari con cadenza annuale. Il sindacato è pronto, il nuovo ministro se lo ricordi.’

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