Abilitazione all’insegnamento con la laurea più i 24 Cfu secondo i tribunali

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Il possesso dei 24 Cfu nelle discipline antropo-psico-pedagogiche permetterà ai neolaureati di partecipare al prossimo concorso ordinario docenti. Questo non prima del mese di settembre del 2020 perché è necessario fare delle correzioni al salvaprecari. Ci vorranno almeno 2 anni per ottenere l’abilitazione all’insegnamento; forse anche tre. Eppure esiste un modo alternativo per fare molto prima.

L’orientamento dei tribunali del lavoro

Per il TAR, il possesso della sola laurea più i 24 cfu non costituisce abilitazione all’insegnamento. Di avviso totalmente diverso la giustizia ordinaria che con tre sentenze emesse dai Tribunali del Lavoro di Roma, Cassino, e Siena, ha ribaltato il giudizio emesso dal Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio.

Le tre sentenze che fanno giurisprudenza

Il giudice del lavoro capitolino ha stabilito che vanno disapplicate tutte le disposizioni emanate dal Ministero che prevedono l’abilitazione quale requisito per accedere alle graduatorie ad esaurimento ed alla fase del concorso. La decisione fonda le sue motivazioni sulla non conformità del diritto interno alla norma sovranazionale: “pertanto è indispensabile … evidenziare la sostanziale irrilevanza della cd. abilitazione all’insegnamento”.

Il fondamento giuridico

La direttiva 2005/36/CE impone, assieme al relativo Decreto attuativo, il possesso di una qualifica professionale idonea al fine di esercitare una professione regolamentata, come l’insegnamento appunto. Tale qualifica risulta essere il requisito necessario e sufficiente per la docenza. I titoli conseguiti in Italia rientrano nel novero dei titoli di formazione indi di qualifica professionale.

La conferma dal Tribunale di Cassino

La sentenza del Tribunale di Cassino – Sez. Lavoro, ha confermato il principio di diritto già applicato dal Tribunale di Roma. Così si legge nella sentenza: “…la ricorrente è in possesso di un titolo abilitante all’insegnamento, costituito dal diploma di laurea magistrale e dai 24 CFU e per l’effetto ordina al Ministero convenuto di inserire la ricorrente nella II fascia delle graduatorie di istituto del personale docente…” ; il titolo di laurea unitamente ai 24 Cfu non è considerato dal Miur titolo abilitante. Ma la valutazione del Ministero, come confermato dai Tribunali, è erronea. Pertanto la docente che si era rivolta alla giustizia ordinaria ha ottenuto l’inserimento a pieno titolo nella seconda fascia delle Graduatorie di Circolo e di Istituto.

La sentenza di Siena

Anche il tribunale del capoluogo toscano si è uniformato all’orientamento delle due precedenti sentenze emesse a Roma e a Cassino. Il possesso della laurea e dei 24 cfu sono da considerarsi titolo abilitante all’insegnamento. Nella sentenza si accerta il diritto per la ricorrente ad essere inserita nella seconda fascia delle graduatorie di Istituto “nella qualità di docente regolarmente abilitata all’insegnamento in virtù del possesso di diploma ISEF e 24 CFU nella posizione secondo il punteggio spettante e maturato” e si condanna il Miur alla “conseguente attuazione conformativa, disponendo l’inserimento della ricorrente nelle suddette graduatorie attualmente vigenti, valide per il triennio 2017/2020, e nelle successive, da approvarsi a seguito del prossimo procedimento di aggiornamento”.

Tempistica

Operando un confronto sui tempi necessari per risolvere la questione dell’abilitazione, alla luce dell’annuncio del nuovo ministro dell’istruzione di voler mettere mano al Decreto Salva Precari, attualmente il ricorso alla giustizia del lavoro si presenta come un percorso più rapido. Dai resoconti sindacali é emerso che occorreranno almeno 2 anni per mettere in pratica la nuova normativa, che necessita di un dibattito parlamentare per cui tutto slitterà al 2020, prima che i corsi Pas e il concorso riservato siano realtà. Tra il deposito del ricorso e la pronuncia del Tribunale del lavoro il tempo medio per la definizione per la conferma del diritto all’inserimento nella seconda fascia è di circa un anno. Per ottenere informazioni su come istruire il ricorso e sui costi è possibile inoltrare una mail a tuledoc@gmail.com indicando nell’oggetto: ricorso laurea più 24 cfu.

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