Diplomati magistrali abbandonati dai sindacati sperano nel salvaprecari

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I sindacati confederali hanno abbandonato al loro destino i diplomati magistrali. Scaricati il giorno dopo l’emanazione del decreto dignità, chi non ha potuto affrontare il concorso riservato ripone la propria speranza in una sessione bis dedicata a chi non aveva le due annualità. Gilda, Snals, UIL, Cisl e CGIL incontreranno il ministro Fioramonti il 17 settembre per parlare del Decreto Salva Precari.

Manca, tra le misure da adottare, quella di un concorso riservato anche ai docenti della scuola primaria e dell’infanzia, mentre invece i docenti della secondaria potranno ancora sperare di poter avere un pas e un concorso straordinario come quello fatto dai docenti della seconda fascia.

I confederali fanno spallucce

Gilda, Snals, UIL, Cisl e CGIL non hanno mai risposto ad una mail inviata dal coordinamento dei docenti della scuola primaria e dell’infanzia con 180 giorni di servizio. All’interno compariva la richiesta di essere ricevuti per supportare la legittima richiesta di un concorso riservato a chi all’epoca non aveva le due annualità di servizio previste per la partecipazione.

Evidentemente sono sazi di tessere, ma fortunatamente all’interno di Montecitorio c’è ancora chi pensa alla loro sorte. Si tratta dell’ onorevole Flora Frate che in un comunicato affidato ad Orizzonte Scuola ammonisce chi parla strumentalmente di sanatoria. I diplomati magistrali mantengono tutto il legittimo diritto di essere inclusi nelle misure da inserire nel Decreto Salva Precari.

Lasciati soli

Per i sindacati evidentemente la politica dell’orticello particolare da coltivare è l’unica valida risposta. Poco importa se adesso non c’è un governo da fare cadere. Essenziale è aumentare gli iscritti simulando di fare i loro interessi, quando invece gli obiettivi sono ben altri. La ricerca della vetrina e del facile profitto prende il posto della tutela dei diritti dei lavoratori. È un triste commiato quello che i diplomati magistrali fanno dai sindacati. Ma nessuno si illuda che per questo motivo i docenti della scuola primaria dell’infanzia possano demordere. L’ evidenza dei fatti dimostra che si può fare a meno dei sindacati confederali.

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