Sostegno, nuovo PEI: il problema dell'esonero e dell'assegnazione delle ore
Sostegno, nuovo PEI: il problema dell'esonero e dell'assegnazione delle ore

La cronica mancanza di docenti specializzati sul sostegno costringerà il ministero a ricorrere nuovamente a docenti supplenti. Soltanto nel nord Italia saranno circa 25.000 i precari privi della specializzazione necessaria ad essere individuati come destinatari di un contratto a tempo determinato per svolgere una supplenza. È questo il quadro rappresentato dal consigliere regionale dell’Emilia Romagna di Fratelli d’Italia, Fabio Callori.

“Non c’è tempo da perdere, per cambiare servono fondi. Non possiamo continuare ad avere ricercatori precari di 45 anni, o professori non di ruolo che cambiano ogni due mesi. Si devono stabilizzare al più presto gli insegnanti che lo meritano” afferma Callori.

Pioggia di supplenze sul sostegno

Il dato complessivo del numero totale di supplenze sul sostegno era stato fornito Corriere della Sera. In un articolo in cui si rappresenta l’emergenza costituita dal precariato scolastico, si parla di circa 65mila insegnanti che verranno nominati. Complici in questo le decisioni dei tribunali conseguenti alle istanze delle famiglie che vi hanno fatto ricorso per ottenere un docente provvisto della necessaria specializzazione.

Incremento dell’organico di diritto

Ha fatto scalpore l’ultimo caso di cronaca di una scuola del torinese dove una mamma è stata costretta a riportare il figlio disabile a casa perché mancava il titolare sul sostegno. Siamo arrivati ad una situazione insostenibile che richiede l’intervento immediato dello Stato che deve stanziare soldi per le necessarie assunzioni. Non è possibile nominare personale non specializzato reclutato dalle graduatorie di istituto, secondo il consigliere regionale Callori, senza pagare il dazio dell’inesperienza e della impreparazione di docenti che spesso vengono lanciati allo sbaraglio e lasciati soli dai colleghi e dai dirigenti scolastici, costringendoli a sbrigarsela da se. Il principio della continuità didattica non può essere sacrificato sull’altare dell’emergenza.