Il Decreto salvaprecari riparte con il nuovo appuntamento di oggi al Ministero dopo che nella riunione convocata per ieri le parti non si sono trovate d’accordo su una delle misure che devono esservi contenute. Con l’insediamento del ministro pentastellato Fioramonti sulla poltrona di Viale Trastevere ma prevalendo la linea e vorrebbe istituire nuovi corsi abilitanti alla stregua di un semplice Tfa.
L’obiezione dei sindacati
Di parere completamente opposto le OO.SS. che insistono sulla stessa formula già adottata nel 2013. Il motivo del rinvio è proprio questo: la contrapposizione tra i due orientamenti. Fonti ministeriali riferiscono che le altre norme relative al precariato, tra cui appunto forse la più attesa è quella del PAS, potrebbe essere affidata a un disegno di legge, con tutto quello che esso comporta a livello di tempi.
Eccessiva lungaggine
Il tempo necessario ad approvare un disegno di legge apposito rende oggettivamente impossibile giungere ad una rapida conclusione dei lavori. Non meno di 3 anni per vederlo tradotto in legge effettiva. Considerando la situazione di gravissima emergenza nella quale navigano tutte le scuole italiane, determinata dalla mancanza di docenti abilitati all’insegnamento, condizione richiesta anche dalle scuole paritarie per potervi lavorare, questa soluzione non appare certamente congruo rispetto alle reali esigenze dei docenti precari.
Della selettività dei percorsi
Quanto emerso nel corso della riunione tenutasi ieri dimostra, una volta di più, quanto fossero risibili le considerazioni circa l’eccessivo peso economico che ricadrebbe interamente sulle spalle dei docenti precari. Non è in discussione l’esigenza di attivare i percorsi abilitanti, bensì la struttura stessa che essi devono avere. Da molte parti si è fatto servare che il requisito della selettività di un corso abilitante è contenuto anche nei pas. Basti pensare che per accedervi è necessario possedere un servizio di 36 mesi ed un esame finale alla presenza di un ispettore del Miur per ottenere il certificato di abilitazione. Stanti così le cose, l’emanazione del Decreto salvaprecari avrà ancora tempi lunghi per la sua pubblicazione.