I docenti che sono già di ruolo sulla scuola primaria e dell’infanzia, in occasione del nuovo incontro di questa mattina al MIUR tra il ministro Fioramonti e i sindacati, funzionale all’emissione di misure straordinarie ed urgenti per il precariato scolastico, tornano a far sentire la propria voce. Nel comunicato giunto alla nostra redazione ci sono le richieste di questa categoria. Per far conoscere all’opinione pubblica la particolare condizione che stanno vivendo, qualche tempo fa avevano anche lanciato una petizione in rete.
Da anni i docenti di ruolo sono esclusi ingiustamente da concorsi pubblici o percorsi abilitanti speciali. Questi docenti possiedono lauree, dottorati di ricerca, master, anni di prova superati, esperienze decennali sul campo ed un diritto inalienabile, riconosciuto in ogni impiego nella P.A., di poter cambiare il ruolo o disciplina di appartenenza. I docenti di scuola primaria e infanzia chiedono percorsi abilitanti speciali che consentano di non frequentare obbligatoriamente tirocini né test di ammissione o corsi universitari costosissimi e impossibili da seguire, vista la necessità oggettiva di svolgere la professione con assiduità, passione ed impegno quotidiano.
Tuttavia è opportuno operare un distinguo, come gli stessi docenti spiegano nel comunicato che segue.
Il comunicato
I docenti ingabbiati infanzia e primaria con servizio alla secondaria ma senza 180×3 sono docenti in ruolo al grado primario dell’istruzione con una o due annualità di servizio alla secondaria.
E’ urgente per noi rendere nota la nostra posizione perché, pur appoggiando e sposando gli obiettivi dei docenti ingabbiati infanzia/primaria, ci troviamo in una situazione diversa dalla loro.
180 giorni di lavoro per tre annualità sono, come è noto, il requisito utile, stando al DL Salvaprecari, sia per accedere al percorso abilitante speciale che ai concorsi.
Gli ingabbiati infanzia/primaria sono stati gli unici esclusi dal PAS presente all’interno del precedente DL perché, è evidente, il servizio prestato nell’ordine primario di istruzione è stato valutato come uno “zero” rispetto al servizio prestato alla secondaria che, chiaramente, stando al DL Salvaprecari, garantisce più diritti.
Ci troviamo dunque qui a sottolineare che il servizio prestato all’infanzia ed alla primaria non è affatto da considerarsi simile ad un nulla ma è, invece, una ricchezza che rende ancor più vario il nostro curriculum di insegnanti, che conta pure, in moltissimi casi, non una ma ben due lauree, più le selezioni che ci hanno permesso di conseguire il ruolo.
Siamo insegnanti che hanno mandato avanti per anni la scuola statale e non lo abbiamo fatto solamente al grado primario dell’istruzione ma pure a quello secondario, garantendo così in ambo gli ordini il giusto procedere delle lezioni.
Ben fondati su quanto appena detto riteniamo di dover partecipare ai venienti percorsi abilitanti, chiediamo EQUITA’, domandando pure che il servizio prestato alla primaria ed all’infanzia, difficoltoso ed usurante, venga adeguatamente riconosciuto. Esso infatti non è cosa da poco e tutt’altro che uno “zero” rispetto a quello prestato alla secondaria, noi questo possiamo dirlo a ragion veduta, giacché abbiamo lavorato in entrambi gli ordini di scuola.
Riepilogando celermente:
-CHIEDIAMO di poterci abilitare tramite percorsi di formazione, senza venir scavalcati dai Dottori di ricerca che non dispongono di alcun servizio nella scuola statale
-CHIEDIAMO che il servizio prestato alla primaria ed all’infanzia venga giustamente considerato.
-CHIEDIAMO che la nostra posizione di insegnanti con servizio “misto”(sia nell’ordine primario che secondario) venga adeguatamente riconosciuta.
-CHIEDIAMO che sia posto a regime, seguendo cadenze regolari, un doppio canale abilitativo e selettivo: PAS da un lato, se vogliamo chiamarlo così, e concorso dall’altro, ai quali potranno accedere, nel tempo, tutti coloro che matureranno i requisiti.
La nostra aspirazione ad una progressione di carriera è tale e tanta che accettiamo ed abbiamo accettato volentieri di ricevere incarichi alla secondaria mediante art.36, tornando inquadrati come precari e rinunciando a molti diritti che i docenti in ruolo hanno, oltreché a più elevati stipendi.
Siamo certi che la politica, congiunta ad una retta azione sindacale, sarà capace di traghettarci fuori dall’attuale stato di caos permettendo, a tutti, di giungere a più tranquilli e sereni lidi.
DOCENTI INGABBIATI INFANZIA/PRIMARIA CON ANNUALITA’ DI SERVIZIO ALLA SECONDARIA MA SENZA 180X3.
(inviato da Paola Lezzi)