Il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, ha annunciato un piano di iniziative per il rilancio del Mezzogiorno, a partire proprio dalla scuola. Ne dà notizia il quotidiano ‘Italia Oggi’ che parla 15 miliardi di euro a disposizione (fondi europei) per attuare un progetto che abbia come scopo quello di fermare l’emigrazione.
15 miliardi di euro per rilanciare l’istruzione nel Mezzogiorno
Fondi di coesione con cui fare progetti per aprire le scuole tutto il giorno, ‘non solo ai bambini ma anche ai genitori’. L’obiettivo sarà anche quello di ‘investire sugli asili nido riducendo le rette per le famiglie a basso reddito e allargando l’offerta al Sud, anche per liberare il potenziale delle donne’.
La scuola deve tornare ad essere ‘luogo di emancipazione, mentre spesso oggi riproduce le diseguaglianze sociali’. Si punterà anche e soprattutto alla valorizzazione dei docenti e a contrastare la dispersione scolastica.
Abbandono scolastico, ‘piaga’ del Sud: tempo pieno ai minimi livelli
Se il tempo pieno, per gli studenti del Centro-Nord è un elemento costante nel 48,1% delle scuole, al Sud crolla a percentuali misere (15,9%). Addirittura al 7,5% in Sicilia e al 6,3% in Molise. Solamente il 28,4% dei plessi scolastici meridionali possiede il certificato di agibilità o di abitabilità, rispetto a una media attorno al 50% nelle scuole del Nord.
Proprio queste carenze strutturali del sistema scolastico del Mezzogiorno hanno portato ad un peggioramento dei dati relativi all’abbandono scolastico. Basti pensare che il 18,8% dei giovani del Sud, una volta conseguita la licenza media, resta fuori dal sistema di istruzione e formazione professionale: in Calabria, Sicilia e Sardegna, però, si oltrepassa addirittura la soglia del 20 per cento.