Per i nuovi concorsi dedicati al reclutamento dei docenti precari è fumata bianca al Ministero. I sindacati hanno raggiunto l’intesa con il ministro Lorenzo Fioramonti. E’ stato messo per iscritto un accordo per l’emanazione di due bandi: uno ordinario e uno straordinario a seconda del servizio svolto. Le procedure saranno disposte sia per i docenti di scuola secondaria, sia per i docenti della scuola primaria e dell’infanzia.

Fugati tutti i timori di veder svanire un concorso bis per i diplomati magistrali che non avevano le due annualità di servizio nella scuola statale. Verrà infatti bandito anche un concorso riservato per reclutare i docenti esclusi dal precedente concorso disposto con il Decreto Dignità.

Le misure

  • I dettagli dell’intesa, di cui parla il comunicato del Miur al termine dell’incontro, sono i seguenti:
  • un concorso straordinario abilitante, da bandire contestualmente al concorso ordinario, per l’assunzione di almeno 24.000 docenti nella scuola secondaria di I e di II grado.
  • un concorso ordinario rivolto a tutti coloro che non possiedono il requisito dei 36 mesi di servizio. un corso Pas abilitante aperto anche ai docenti di ruolo per le classi di concorso ove non ci sia la titolarità. un concorso riservato ai diplomati magistrali e ai laureati in Scienze della Formazione Primaria impossesso delle due annualità di servizio nella scuola statale.

Quest’ultima disposizione verrà trattata più diffusamente e ampiamente nel corso di una prossima riunione per definire la problematica della continuità didattica.

Articolazione del concorso riservato nella scuola secondaria

Il concorso straordinario sarà riservato agli insegnanti che abbiano almeno 3 anni di anzianità pregressa nella scuola secondaria statale – anche sul sostegno – e dei quali uno nella classe di concorso per la quale concorrono. Supereranno il concorso gli aspiranti che ottengano una votazione minima di sette decimi in una prova scritta computer-based. I vincitori saranno immessi in ruolo a partire già da settembre 2020. Gli idonei non vincitori del concorso che abbiano un contratto di docenza in essere almeno sino al 30 giugno, potranno comunque abilitarsi all’insegnamento a seguito di un periodo di formazione universitaria e purché superino una ulteriore prova orale.

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