Tra il dire e il fare, i concorsi (tutti) tardano ad arrivare

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In Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2019 era stato pubblicato il decreto contenente le disposizioni sul concorso ordinario infanzia e primaria per i posti comuni e di sostegno, le prove d’esame e i relativi programmi. Entro 60 giorni il bando, che però non si è ancora visto.

I tempi teorici non corrispondono a quelli pratici

Perché il bando di concorso non si è ancora visto? Le motivazioni sono diverse e non sempre le procedure tengono conto dei tempi stabiliti: intanto c’è stata la crisi di governo, ma il bando si poteva pubblicare lo stesso. Mettiamoci altre questioni: il concorso straordinario per infanzia e primaria si è da poco concluso e quindi ci sono delle graduatorie con delle persone da assumere; i sindacati hanno chiesto che il bando slittasse ad ottobre ma nel frattempo si è fatto un nuovo governo ed il nuovo Ministro ha indicato Dicembre come mese del bando (per un decreto ufficializzato a maggio).

Concorso per la secondaria

Per il concorso sulla scuola secondaria di I e II grado c’è un’intesa di massima tra il nuovo Ministro e i sindacati ma ancora nessuna decreto. Previsto inizialmente dal governo gialloverde, era stato rinviato a data da destinarsi con la caduta del Conte I, mettendo in allarme l’intera categoria. Sono circa 24 mila posti destinati al concorso straordinario e altrettanti a quello ordinario. Per lo straordinario i candidati affronteranno una prova a crocette che, se superata, darà accesso a una delle 24 mila cattedre in palio. Il concorso ordinario sarà invece aperto ai neolaureati e andrà a prevedere prove scritte e orali.

Ci viene solo da chiederci quando? Se il decreto uscirà in tempi rapidi si spera di avere un bando per gennaio-febbraio e una selezione da fare in marzo – aprile. Con graduatoria verso giugno – luglio così da poter procedere con le immissioni in ruolo per settembre 2020.

Creazione di nuovi precari

Ma anche questo concorso potrebbe creare una nuova categoria di precari dato che chi otterrà il punteggio minimo di 7/10 e non rientrerà nei primi 24 mila posti potrà finire nelle graduatorie di seconda fascia e ottenere l’abilitazione a seguito di un contratto annuale con l’aggiunta di un corso universitario a spese dello Stato. I ripescati dovranno sperare quindi in un futuro concorso che il governo si impegna a bandire prossimamente. Ma il rischio è quello che, per mancanza di fondi o cambio di governo, si crei l’ennesima categoria di precari in perenne attesa di assunzione.

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