I nuovi concorsi, (frutto dell’intesa salvaprecari) sono stati inseriti nel Def ma partono già con l’ handicap. Tutto può saltare da un momento all’altro. Questo dato è ricavato dal numero dei voti favorevoli: 318, appena 3 in più per la maggioranza. Sui docenti precari sembra essersi abbattuto un triste destino. Mai una certezza, una condivisione di vedute in Parlamento.

Ecco perchè tutto può saltare

La maggioranza a quanto pare non è compatta e i giallorossi hanno già qualche problema sul fronte della stabilità. In Parlamento si contano circa quattordici assenti “non giustificati” tra le fila di Pd, M5s, Leu ed Italia Viva. La votazione sulle modifiche e l’aggiornamento del Def è passata con 318 voti a favore. Di fatto solo tre voti oltre la soglia di sicurezza. Qualche assenza in più e la Nadef rischiava di saltare per aria. Un segnale chiaro questo che apre dubbi e interrogativi all’interno del fronte giallorosso. da qualche giorno infatti M5s, Pd e Italia Viva sono in pieno conflitto proprio sulle ricette da approvare nella manovra che di fatto deriverà sostanzialmente dalla Nadef.

Il post del Senatore Pittoni su fb

“Nessun passo indietro, casomai si provi a farne qualcuno in avanti, recuperando qualcuno dei punti sacrificati nella mediazione raggiunta”. Parole di Maddalena Gissi, segretaria generale della Federazione CISL Scuola, che – dopo i toni inspiegabilmente trionfalistici del fronte sindacale alla firma dell’accordo col MIUR sui precari – riportano alla realtà dei fatti: rispetto al documento di agosto, l’intesa è un passo indietro. E in Parlamento la Lega si prepara a combattere…

Le dimenticanze nel salvaprecari

Sono tante le categorie di docenti dimenticate dal governo rosso giallo. Ai docenti ingabbiati è stato preparato il benservito. Soltanto chi ha maturato 3 anni di servizio nella scuola secondaria potrà pensare di effettuare il passaggio di cattedra. Le porte del riservato sono state aperte anche a loro.

Continua l’attesa per i docenti delle Gae e del transitorio

I nuovi concorsi produrranno nuove graduatorie di merito, nonostante quelle dei concorsi precedenti del 2016 e del 2018 non siano state esaurite. Le nuove graduatorie di merito avranno la precedenza rispetto alle Gae. Questo comporterà una riduzione di cattedre destinate a queste categorie di docenti. Nessuna clausola di salvaguardia è stata inserita per mantenere inalterato il primo scaglione dei docenti abilitati che hanno fatto il transitorio.

Disparità tra docenti DM 638 e riservato 2019

Questa disparità è la prova provata di quanto non siano stati ascoltati i docenti dai parlamentari che hanno raccolto i loro suggerimenti. Il riferimento è al vincolo di mobilità triennale per i primi e quinquennale per i secondi. Al Ministero hanno dimenticato di armonizzare la questione rispetto a quanto previsto dal CCNL.

Questione diplomati magistrali

Resta insoluta la questione della continuità didattica in seguito ai depennamenti dalle Gae e dai licenziamenti conseguenti. I sindacati hanno chiesto l’apertura di un tavolo al MIUR per discutere la possibilità di estendere gli effetti del decreto dignità anche per l’anno prossimo. Sul fronte delle discriminazioni si registra poi quella relativa a chi non aveva le due annualità. Al riguardo il senatore Pittoni aveva avanzato una proposta emendativa per una sessione bis. Le opposizioni sono pronte ad affilare le armi in aula.

Governo a rischio

Baldelli di Forza Italia sottolinea quanto possa essere “precaria” la tenuta della maggioranza: “Per soli tre voti la maggioranza ha avuto la possibilità di approvare la nota di aggiornamento al Def. Con quattro assenti, quella risoluzione saltava e, date le condizioni politiche precarie, ricordate che oggi non siete andati a casa per tre voti…Fatecela, una riflessione…”.