Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto scuola ma i provvedimenti in esso contenuto non soddisfano completamente il mondo della scuola, anzi.
Anief, in una nota pubblicata sul proprio sito, ha provato a tracciare un elenco di tutte le ‘esclusioni’, ovvero di tutti quei fattori rimasti esclusi dall’intesa Miur-sindacati.
L’elenco delle ‘esclusioni’ dal decreto scuola è lungo
In attesa della pubblicazione ufficiale del testo approvato il 10 ottobre in Consiglio dei Ministri, – si legge nella nota – le violazioni all’attenzione dello studio dell’Ufficio legale dell’Anief e oggetto di proposte emendative riguardano:
- l’esclusione dell’anno in corso dalla valutazione del servizio prestato all’interno dei 36 mesi
- l’esclusione della valutazione del servizio prestato prima degli ultimo otto anni
- l’esclusione del personale che ha prestato 24 mesi (180 gg. per due anni) di servizio
- l’esclusione del servizio prestato presso la scuola paritaria
- l’esclusione del servizio prestato presso i corsi Istruzione e Formazione professionale regionali
- l’esclusione dei docenti ITP senza titolo di laurea
- l’esclusione dalla graduatoria finale di tutti gli idonei collocati dopo la 24millesima posizione
- l’esclusione dei docenti di religione
- l’esclusione degli educatori
- l’esclusione dei docenti dell’infanzia e della primaria
- l’esclusione dei docenti che hanno prestato servizio su sostegno senza specializzazione
- l’esclusione della possibilità di presentare domanda sia per i posti di sostegno che su classe di concorso
- l’esclusione dalla stabilizzazione dei collaboratori scolastici
- l’esclusione dalla stabilizzazione dei ricercatori universitari
- il mancato rimborso della quota universitari pagata per il conseguimento dei 24 CFU per tutto il personale di ruolo.
Anief: ‘Irrisolto il problema della supplentite e del precariato’
Un elenco considerevole e importante, un elenco che ‘costringe’ Anief a proclamare lo sciopero e il sit-in del 12 novembre per sensibilizzare i gruppi parlamentari sulle diverse proposte emendative che saranno elaborate per affrontare l’irrisolto problema della supplentite e del precariato.
Il presidente di Anief, Marcello Pacifico, ha espresso il proprio giudizio: ‘Non si comprende perché inserire nelle nuove graduatorie, che subentreranno alle GaE esaurite, soltanto una parte del personale. Come è inspiegabile il motivo per il quale non si trova una soluzione per le migliaia di maestre licenziate. Lo sciopero nazionale proclamato dall’Anief servirà proprio a questo: modificare un testo incompleto, che lascia insoddisfatti tantissimi precari. Il Parlamento ci deve ascoltare – conclude Pacifico – altrimenti a sistemare tutto ci penseranno i tribunali’.