Scuola, scontro tra l’ex ministro Bussetti e Luigi Gallo: volano parole grosse sui social

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L’ex ministro dell’istruzione, Marco Bussetti, ha risposto, attraverso un messaggio su Facebook alle dichiarazioni rilasciate dall’esponente del Movimento 5 Stelle, Luigi Gallo.

Le dichiarazioni di Luigi Gallo

Il Presidente della VII Commissione Cultura della Camera aveva postato il seguente messaggio: ‘Per parlare seriamente di scuola e riuscire a fare ciò che la scuola, l’università e la ricerca abbiamo dovuto aspettare di mandare la Lega a casa, che non voleva spendere un euro in più nella scuola, facendo solo 16 mesi di propaganda.
Ricordiamo tutti lo sguardo, le parole sprezzanti del ministro Bussetti verso il Sud quando ha affermato che la scuola non aveva bisogno di soldi in più (se avesse letto i dati dell’OCSE e di Eurofin avrebbe dovuto dire esattamente il contrario essendo l’Italia penultima in finanziamenti rispetto agli altri paesi europei).
Il M5S invece – prosegue Luigi Gallo – poggia la sua rivoluzione culturale sull’istruzione e vuole che scuola, università e ricerca tornino a funzionare, terminando il lungo capitolo degli eserciti di precari che hanno reso instabile la nostra scuola e portando nuovi giovani con tanta passione a contatto con i nostri figli.
Più personale stabile, riconoscimento dell’esperienza, del merito e aumento della qualità con l’aumento degli ispettori. Ora iniziamo a fare sul serio nel nostro Paese.’ ha concluso l’esponente del Movimento 5 Stelle.

Marco Bussetti, la risposta al veleno

‘Sono sorpreso da quanto dichiarato dall’onorevole Gallo, presidente della commissione Istruzione della Camera. Gli vorrei solo ricordare – ha esordito Marco Bussetti – che le misure contenute nel decreto legge appena approvato dal Consiglio dei Ministri sono simili a quelle portate avanti quando ero io ministro e già autorizzate dal Mef oltre che condivise con le Organizzazioni Sindacali. Un copia e incolla nemmeno ben riuscito visto che la normativa che avevo previsto era decisamente migliorativa nell’assorbire la grave piaga del precariato nella scuola rispetto a quella decisa dal governo in carica. Nessun bluff, quindi. Un consiglio spassionato: studi di più’, la frecciata velenosa dell’ex ministro dell’istruzione.

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