Nuovi concorsi abilitanti: non meno di 3 anni per arrivare al ruolo

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I nuovi concorsi rivolti ai docenti della scuola secondaria verranno banditi in Gazzetta Ufficiale entro dicembre 2019. Questo è quanto dichiarava il ministro Lorenzo Fioramonti agli organi di stampa. A questi nuovi concorsi dovrebbero partecipare circa 80 mila docenti. Il testo finale risolutivo è stato inserito nel decreto approvato in consiglio dei ministri (DEF).

I commenti

Il giudizio sul decreto salvascuola, secondo l’opinione dei tanti aspiranti al ruolo, non è risolutivo della situazione di precarietà che ancora affligge i docenti. Sono tante le dimenticanze compiute dall’attuale governo Conte che riguardano le svariate categorie di docenti. Mancano clausole di salvaguardia per quelli che non ce la faranno a rientrare nel primo scaglione. Il percorso per arrivare all’abilitazione all’insegnamento si presenta accidentato e irto di trappole.

Se non si supera la prova computer based con almeno 7 /10 non sarà possibile affrontare il colloquio orale e svolgere poi l’anno di prova, condizione imprescindibile per conseguire l’abilitazione. Ma soprattutto richiederà diversi anni di attesa. A quel punto sarà impossibile godere del beneficio previsto dei corsi gratuiti per conseguire i CFU mancanti.

Se Atene piange Sparta non ride

Chi vorrà tentare il concorso ordinario, perché sprovvisto dei requisiti per partecipare alla procedura riservata, non avrà sconti sui tempi necessari per concludere con successo il concorso che sarà abilitante. Questi sono i requisiti per partecipare al concorso ordinario dopo il DL:

laurea più tre annualità di servizio (anche non continuativo, su posto comune o di sostegno, nel corso degli otto anni scolastici precedenti, entro il termine di presentazione delle istanze di partecipazione. Tale requisito è previsto soltanto in prima applicazione; gli aspiranti che ne sono in possesso potranno partecipare al concorso per una delle classi per le quali hanno un anno di servizio).

L’evidenza si può evincere anche dal confronto tra le due procedure nella tabella che segue.

Tempistica dei concorsi

Come già successo con le precedenti selezioni concorsuali del 2016 e del 2018, la differenza verrà fatta dai tempi di pubblicazione delle graduatorie di merito. Ogni regione le ha pubblicate in tempi diversi, con fortissimi ritardi dovuti all’enorme mole di lavoro che affligge le segreterie scolastiche. Un caso emblematico è rappresentato dall’ USR Veneto. In questa regione moltissimi docenti hanno perso il treno utile di settembre 2018. Stessa sorte è toccata ai docenti che attendevano la pubblicazione delle graduatorie da parte dell’ufficio scolastico regionale Toscana. Risultato: un anno di tempo perso per sostenere l’anno di prova.

Al concorso ordinario del 2016 i ritardi si sono prolungati fino a 2 anni dopo, come ad esempio è successo in Sicilia. La correzione degli elaborati scritti fu frenata dalle continue defezioni delle commissioni che costrinsero l’ufficio scolastico a cercare altri docenti in sostituzione.

Ma un’alternativa più rapida esiste. I tempi di conclusione possono essere più brevi.

Ne avevamo parlato in Laurea e 24 Cfu costituiscono titolo abilitante: ecco le sentenze dove c’è il riferimento del canale di posta elettronica al quale inviare richiesta di informazioni.

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