Dopo il decreto scuola, secondo lo Snals, occorre ancora fare qualcosa: ‘andare oltre e affrontare e risolvere le criticità che ne sono rimaste fuori’. Elvira Serafini spiega quali sono questi nodi, che includono i diplomati magistrale, i supplenti di sostegno senza specializzazione, i precari storici.

Diplomati magistrale: trovata soluzione?

Oggi 18 ottobre, è previsto un incontro importante per i diplomati magistrale. I sindacati ieri hanno chiesto una deroga ai licenziamenti. Alla fine dell’incontro, il comunicato ufficiale riportava che “si profila una conclusione soddisfacente del confronto sui diplomati magistrali, che verrebbero mantenuti in servizio, salvaguardando così la continuità didattica ad anno scolastico avviato, tutelando nel contempo gli aventi titolo alla nomina in ruolo. Prevista per domani mattina, venerdì 18 ottobre, la sottoscrizione di un’intesa in tal senso fra organizzazioni sindacali e MIUR“.

Supplenti sul sostegno senza specializzazione

Secondo lo Snals, “i docenti che hanno le 3 annualità e che hanno insegnato sul sostegno senza specializzazione, provenendo dalle graduatorie di istituto incrociate, possano partecipare al concorso per la materia da cui sono stati chiamati per insegnare sostegno”. Questo è giusto perché molti precari, pur di insegnare, hanno accettato nomine su sostegno, apportando il loro contributo al funzionamento del sistema scolastico, “dove gli insegnanti specializzati sul sostegno non sono sufficienti a coprire le necessità”.

Precari storici su classe di concorso senza posti

Un’altra proposta della Serafini riguarda i docenti in possesso di titolo di studio idoneo per insegnare una cdc che non ha posti vacanti e disponibili. Dato che il concorso è bandito solo per le classi e materie con posti vacanti e disponibili, bisogna evitare disparità di trattamento.

Riforma abilitazione: chi può aderire?

Infine, lo Snals chiede “un percorso più celere e una chiara definizione di coloro che potranno abilitarsi. Ciò serve a dare risposta a tutti coloro per i quali si è creata l’aspettativa di conseguire un’abilitazione e che ha prestato tre annualità di servizio in tutti gli ordini e gradi scuola, a tempo determinato e indeterminato, abilitati con CFU, dottori di ricerca, insegnamento di Religione cattolica. Potrebbero passare in seconda fascia di istituto, partecipare ai concorsi ordinari o alla mobilità professionale, coprire posti vacanti e disponibili, visto che tanti posti del contingente di immissione in ruolo ogni anno restano vacanti per mancanza di personale”.