Tutela del ruolo con la riserva

Tanti diplomati magistrali vorrebbero la tutela del ruolo ottenuto in regime di clausola risolutiva espressa di scioglimento in caso di esito negativo del contenzioso. Preoccupano le notizie che giungono da diverse regioni del nord dove tante maestre hanno perso il lavoro.

Ultima, in ordine di tempo, quella giunta da Bergamo dove l’Ufficio Provinciale disposto il depennamento di cento ricorrenti dalle Gae. Tuttavia è possibile tutelare il ruolo con riserva. Ne avevamo parlato in quali sono gli effetti e le azioni a tutela delle diverse posizioni.

Un ruolo, sia pure ottenuto in regime di clausola risolutiva espressa di scioglimento, va difeso e tutelato nelle sedi competenti. I docenti che si trovano in questa situazione hanno effettuato il periodo di formazione e prova.

Nello specifico, sono stati verificati gli standard professionali, attraverso laboratori didattico-formativi, formazione on-line, l’elaborazione del bilancio delle competenze, la partecipazione ai momenti della vita collegiale scolastica, lo svolgimento di lezioni osservate dal tutor.

In caso di successivo licenziamento, dovuto ad eventuale rigetto nel merito, del ricorso amministrativo (finalizzato all’inserimento in GaE o nelle Graduatorie Regionali dei concorsi), si può agire, innanzi alla magistratura civile, avverso la risoluzione contrattuale, per il consolidamento della posizione, derivato dalla conferma in ruolo.

Ci si può rivolgere ad uno studio legale per ricorrere, innanzi alla magistratura civile (GdL territorialmente competente), avverso ogni forma di licenziamento, comminato ai docenti in ruolo “a tutti gli effetti “ per l’avvenuto superamento del periodo di prova. Va invocata a tutela dei docenti, l’applicazione del “principio comunitario dell’affidamento”, avendo manifestato, l’istituzione scolastica, la piena volontà di assumere il docente definitivamente.

E’ ravvisabile, allorché fosse deciso, in seguito, il licenziamento (a prescindere dalla motivazione), la lesione del ragionevole affidamento, maturato nell’insegnante, di accedere nei ruoli statali, assicurato dal provvedimento dirigenziale motivato che ha confermato il superamento della valutazione finale.

Alla luce di questa realtà appare perciò irragionevole accettare passivamente il licenziamento per l’effetto della sentenza di merito negativa.

Per informazioni sulla tutela dei ruoli è possibile inviare una mail a tuteladocenti@gmail.com, indicando come oggetto impugnazione del licenziamento.