Si torna a parlare dei diplomati magistrali e dell’intesa Miur-sindacati raggiunta venerdì scorso, un’intesa ‘tampone’ che si limita ad individuare, in tempi brevi, l’idoneo vincolo normativo per consentire l’estensione dei contratti che andrebbero sciolti al 30 giugno 2020, allo scopo di garantire la continuità didattica dopo l’applicazione delle sentenze di merito negative e il depennamento dalle graduatorie ad esaurimento dei più di 40mila maestri che si sono diplomati fino al 2002.

Diplomati magistrale: Anief ‘Estendere concorso riservato a insegnanti infanzia e primaria’

Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ai microfoni di ‘Orizzonte Scuola’, sottolinea come bisognasse ‘confermare nei ruoli chi ha superato l’anno di prova perché sottoposti a valutazione collegiale’ e nello stesso tempo ‘confermare i contratti in essere a tempo determinato come lo scorso anno al 30 giugno. Quelli licenziati che erano di ruolo – aggiunge Pacifico – vanno riassunti a tempo indeterminato, gli altri a tempo determinato fino al prossimo 30 giugno. Il Decreto dignità diceva questo’.

Il presidente del sindacato si chiede quale senso possa avere un concorso per le superiori e non per i docenti diplomati magistrali, per gli educatori e per i laureati in Scienza della formazione primaria.
‘Per i diplomati magistrale – ribadisce Pacifico a ‘Orizzonte Scuola’ – la soluzione è quella di estendere il concorso riservato anche al personale di infanzia e primaria per potere assumere questi docenti nei posti residuali delle Gae dove per noi avrebbero dovuto esserci’.

‘Se supero l’anno di prova, vuol dire che per la scuola so insegnare’

Un’altra questione è quella riguardante quegli insegnanti che hanno superato l’anno di prova.
‘Se io ho fatto e superato l’anno di prova e poi il collegio docenti ha ratificato la valutazione – spiega Pacifico – vuol dire che per la scuola so insegnare. Se sono degno di insegnare, devo insegnare, altrimenti l’anno di prova non ha motivo di essere, non ha alcun valore. E’ l’anno di prova svolto che fa fede sul mio ruolo. Diversa sarebbe la circostanza che l’amministrazione non mi avesse fatto fare l’anno di prova perché il contratto di individuazione era sub iudice. L’amministrazione in quel caso avrebbe dovuto non farmi fare l’anno di prova e attendere il giudizio. Quindi chi è di ruolo deve essere confermato e se licenziato deve essere riassunto’.

‘I titoli rilasciati dallo Stato non scadono come lo yogurt’

Pacifico sottolinea che ‘i titoli rilasciati dallo Stato non scadono come lo yogurt perché sennò si annulla la concezione dello Stato di diritto, cioè la condizione dello Stato democratico e a quel punto non ha più senso la scuola che ha il compito di coltivare la democrazia. Se violi le regole nella scuola non ha più senso pensare di crescere dei cittadini’.