Scuola, Miur
Scuola, avvio anno scolastico 2020/21: incontro Miur-sindacati-CTS

Nuovo incontro Miur-sindacati quello previsto per oggi, martedì 22 ottobre, in Viale Trastevere. Ufficialmente il tema del confronto è quello del disegno di legge per le nuove abilitazioni ma le rappresentanze sindacali chiederanno conto al governo in merito alle legge di bilancio e ai fondi per il rinnovo del contratto.

Incontro Miur-sindacati, si parlerà anche di rinnovo di contratto

Come sottolineato dal quotidiano economico ‘Italia Oggi’, nella legge di bilancio ‘sarebbero pronti, tra i vecchi stanziamenti e il miliardo e 400 milioni del nuovo esecutivo, circa 3,2 miliardi di euro a regime, e dunque per il 2022, per rinnovare i contratti del comparto scuola, università, ricerca e statali.’
Da questi fondi vanno detratti 210 milioni per il salario accessorio delle forze di polizia e circa 250 milioni per il capitolo perequazione. L’aumento stipendiale medio mensile per i docenti, in buona sostanza, ammonterebbe a 80 euro, qualche euro in meno addirittura dell’ultimo aumento, già ritenuto ampiamente insufficiente. Molto meno dei 100 euro promessi prima dall’ex ministro Bussetti e poi dal ministro dell’istruzione, università e ricerca, Lorenzo Fioramonti.

Aumenti di 80 euro per i docenti? Sindacati pronti alla mobilitazione

sindacati sono già pronti alla mobilitazione: ‘Con gli 80 euro di cui si parla, per di più spalmati nel triennio contrattuale, siamo ben lontani dalle affermazioni ripetutamente rilasciate dal ministro Fioramonti, e soprattutto dagli impegni assunti esplicitamente in intese che lo stesso presidente del Consiglio ha direttamente firmato’, affermano in coro i segretari confederali di Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola, rispettivamente Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi e Pino Turi.
Francesco Sinopoli aggiunge: ‘L’obiettivo di una complessiva e significativa rivalutazione degli stipendi del personale della scuola, dell’università e della ricerca è stato più volte ribadito come priorità, per noi resta tale.’ Pino Turi rincara la dose: ‘Non possiamo pensare che la valorizzazione del personale della scuola passi in secondo piano, accrescendo il gap ad oggi esistente non solo con gli altri dipendenti pubblici ma con i colleghi europei’.