Miur
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Gli effetti di un cambio al vertice del Miur cominciano a farsi sentire. Con l’approdo di Lorenzo Fioramonti sulla poltrona più alta del dicastero di Viale Trastevere si profila un terremoto negli uffici scolastici regionali. Se ne parla in un articolo di Italia Oggi a firma di Marco Nobilio. A cambiare fisionomia e organici saranno Piemonte, Lazio, Lombardia Basilicata, Molise e Umbria.

I cambi di poltrona decisi dal Miur

Dopo i rilievi effettuati dalla Corte dei Conti sulle nomine disposte dall’ex ministro Bussetti Zerbo esce di scena per approdare in qualche ufficio Distrettuale di Roma. In Lombardia occorre provvedere alla sostituzione di Delia Campanelli che è prossima alla pensione.

Come si farà la riorganizzazione

Il ministro Fioramonti ha varato la bozza del nuovo regolamento recante l’organizzazione del ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, che farà da preludio alle nuove nomine. Dpcm che sarà ratificato a breve dal consiglio dei ministri e che entrerà subito in vigore senza la previa acquisizione del Consiglio di stato e fermo restando il previo parare della Corte dei conti. Il ministro, infatti, intende avvalersi delle disposizioni contenute nel decreto-legge 104/2019, che fa riferimento a questa facoltà tramite il rinvio alle corrispondenti disposizioni contenute nel decreto-legge 86/2018. Ciò determinerà un’accelerazione dei tempi di esecuzione che, di solito, variano da alcuni mesi ad un anno.

La nuova organizzazione prevede la consueta articolazione piramidale del dicastero con all’apice il ministro al quale faranno riferimento tre capi dipartimento. I tre dipartimenti saranno articolati in: a) dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione; b) dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca; c) dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali. All’interno dei singoli dipartimenti saranno individuate le relative direzioni generali.