Scuola, si infiamma la polemica sulla sicurezza dopo il dramma di Milano: ‘Chi governa il Paese si assuma delle responsabilità’

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La scuola italiana piange il bambino di 5 anni caduto dalle scale della scuola ‘Pirelli’ di Milano. Una vicenda drammatica che, però, ha riacceso le polemiche riguardanti la sicurezza degli studenti all’interno degli edifici scolastici. Ne ha parlato al quotidiano ‘La Stampa’, la segretaria milanese della Cgil Scuola, Caterina Spina.
L’esponente sindacale, esprimendo il cordoglio alla famiglia del povero piccolo, sottolinea che queste cose non possono accadere perché la scuola, oltre all’educazione, deve anche garantire la sicurezza dei bambini. ‘E’ un dovere quotidiano e una responsabilità che non possiamo delegare’, ha sottolineato Caterina Spina che spiega, comunque, che non ci si possa fermare davanti alla responsabilità della singola persona, pur rispettando il lavoro della magistratura.

Caso del bimbo della ‘Pirelli’ di Milano: ‘Servono più risorse e attenzioni nella scuola’

Non si può affermare che nelle scuole non vi sia vigilanza ma per garantire la vigilanza occorrono strutture adeguate: ‘Servono più risorse e attenzioni nella scuola, lo diciamo da anni’, ricorda Caterina Spina che ritiene che non si possa dare solo ‘la colpa a un commesso che magari deve controllare contemporaneamente quattro corridoi affollati di bambini. Ci sono istituti che avevano tre plessi che sono diventati cinque – aggiunge la sindacalista – Non hanno nemmeno il personale per garantire apertura, chiusura e sicurezza’.

Ecco perché Caterina Spina ritiene che chi governa il Paese debba assumersi delle responsabilità. A partire dai rischi a cui sono esposti i bambini in queste condizioni. La magistratura è tenuta ad indagare sulle responsabilità individuali ‘ma c’è un livello di competenze che, all’interno di un luogo di lavoro come la scuola, non può essere delegato all’insegnante o al singolo commesso‘.

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