La sottosegretaria al Ministero dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è intervenuta ieri sera alla trasmissione radiofonica ‘Zapping Radio 1’, per parlare anche del decreto scuola che è stato firmato martedì scorso dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (qui il testo completo del decreto).
Decreto scuola, Lucia Azzolina ‘Abbastanza soddisfatta ma va migliorato’
‘Io sono abbastanza soddisfatta, – ha dichiarato la deputata pentastellata – è un buon testo di partenza ma credo debba essere migliorato in Parlamento. E qui penso che le commissioni parlamentari, la Commissione Cultura, penso che farà un ottimo lavoro.’
A proposito della questione riguardante i docenti delle scuole paritarie, Lucia Azzolina ha risposto così: ‘I precari delle scuole paritarie lamentavano una cosa sacrosanta: il fatto che la mancata abilitazione impedisse loro di poter essere assunti a tempo indeterminato ma spesso anche a tempo determinato nelle scuole paritarie. Allora, lo Stato deve dare a queste persone uno strumento per potersi abilitare e quindi essere poi assunti nelle scuole. Questo il decreto lo prevede, così come potranno fare il concorso ordinario anche per la scuola statale. Sono esclusi dal concorso straordinario perché quello è riservato a chi, tra virgolette, ha subito un po’ un abuso dei contratti a termine da parte dello Stato. Quindi per rispetto della direttiva N. 70/1999 dell’Unione Europea tu devi bandire i concorsi: se non l’hai fatto per qualche anno, hai delle mancanze come Stato.’
Lucia Azzolina sulla questione ‘classi pollaio’
Lucia Azzolina ha toccato anche l’argomento ‘classi pollaio’: ‘Io sono prima firmataria per la questione delle ‘classi pollaio’ e mi auguro che vengano trovate delle risorse nella Legge di Bilancio. Non è solamente una questione di didattica che può cambiare in una classe di 22, 28 o 35 persone ma è anche una questione di sicurezza degli studenti all’interno di classi che, spesso, – ha concluso la deputata ‘grillina’ – non sono idonee ad ospitare quel numero di studenti.’