Scuola infanzia e primaria, emendamento per 40mila nuove supplenze per l'anno scolastico 2020/1

La situazione riguardante il precariato della scuola dell’infanzia e quella primaria non è certo più incoraggiante rispetto a quella della scuola secondaria. Secondo gli ultimi dati, nella scuola secondaria risultano 89.434 supplenze annuali o al termine delle attività didattiche (si riferiscono però all’anno scolastico 2017/2018) contro i 45.591 contratti che sono stati sottoscritti nella scuola dell’infanzia e della primaria.

Scuola infanzia e primaria, una situazione difficile per il precariato

Anief si chiede come mai Governo e sindacati, nell’accordo da essi sottoscritto, abbiano previsto il concorso straordinario per la scuola secondaria mentre abbiano ignorato il fatto che per l’infanzia e la primaria esiste lo stesso problema, tanto più se consideriamo la questione riguardante i diplomati magistrale. ‘Eppure per entrambi gli ordini di scuola – sottolinea in una nota Anief – sono stati già espletate un concorso ordinario e un primo concorso straordinario, ritenuti non soddisfacenti per risolvere il problema del precariato.’

Da qui la richiesta, che verrà ribadita in occasione dello sciopero di martedì 12 novembre, di modificare il decreto legge, aprendo le porte anche al personale della scuola primaria e dell’infanzia. Anief ricorda come siano più di 40mila le insegnanti con diploma magistrale inserite nelle graduatorie ad esaurimento con riserva e che sono, purtroppo, in procinto di essere depennate.

‘In 7 mila, addirittura, – si legge nella nota – attendono il licenziamento, a fronte degli 8.189 docenti presenti per la scuola secondaria di primo e secondo grado sempre nelle GaE, dei 2.043 nelle Graduatorie di merito (GM) e dei 5.881 nelle graduatorie regionali di merito ad esaurimento (Grme) che potranno partecipare alla nuova edizione del concorso riservato bis’.

Anief, Pacifico: ‘Adottare stesso sistema di reclutamento per ogni ordine e scuola’

Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, occorre adottare lo stesso sistema di reclutamento per ogni ordine e scuola per evitare, in questo modo, che vengano adottate delle ‘soluzioni illegittime e lesive del diritto di tutti gli insegnanti della scuola a essere stabilizzati dopo anni di precariato. Un titolo non può essere ritenuto valido per accedere alle supplenze ed essere disconosciuto per accedere ai ruoli. Chi supera poi l’anno di prova ha dimostrato di meritare quel posto da cui non deve essere licenziato. Per una volta – conclude Pacifico – la strada potrebbe passare dal Parlamento piuttosto che dal Tribunale’.