Il ministro dell’istruzione, Lorenzo Fioramonti, ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘Repubblica’: argomento di conversazione, la Legge di Bilancio 2020.
Il numero uno del dicastero di Viale Trastevere ha sottolineato come non si possa continuare ad amministrare un Paese con la paura di perdere consenso: si parla di ‘occasione irripetibile’.
Fioramonti ammette che ci sia una ‘larga’ distanza tra i tre miliardi chiesti dal ministero dell’istruzione e le risorse oggi sul tavolo della legge di bilancio.
Fioramonti ammette che ci sia una ‘larga’ distanza tra i tre miliardi chiesti dal ministero dell’istruzione e le risorse oggi sul tavolo della legge di bilancio.
Fioramonti a ‘Repubblica’: ‘Non mi posso accontentare’
‘Dopo una serie di esecutivi che hanno tagliato sull’istruzione – afferma Fioramonti – non mi posso accontentare di un governo che smette di prelevare soldi dal Miur. Bisogna investire e con forza.
Bisogna mettere soldi sulla ricerca, non nuovi vincoli. E non è certo bello scoprire su Internet l’esistenza di norme che riguardano il mio settore senza che nessuno mi abbia mai coinvolto’.
Il riferimento del ministro è al post polemico pubblicato qualche giorno fa sulla propria pagina Facebook.
Fioramonti parla di ‘piccolo prezzo da pagare oggi per avere minori costi in salute domani’ a proposito delle piccole tasse che invoglino le aziende a migliorarsi e che possano spingere le famiglie a rivedere le loro abitudini sbagliate.
‘Salvini, chi è? So che cosa ho detto e so che sono un uomo di parola’
Il ministro, però, insite sulla questione che lui ritiene centrale: ricerca, università, scuola. ‘E il dibattito fin qui è stato insufficiente – ribadisce Fioramonti – Giorno e notte lo riproporrò e seguirò i lavori parlamentari, so che una Legge di bilancio ha un cammino lungo. In cima ai miei pensieri non c’è il consenso, so di che cosa ha bisogno il mio Paese e lo perseguo con convinzione. Poi, magari, scopro che la tanto sbeffeggiata tassa sulle bollicine è gradita al 70-80 % dei cittadini, che un’intera generazione di giovani vuole un mondo più pulito. Di fronte a tutto questo, Salvini chi è?’, si domanda Fioramonti che, al termine dell’intervista di ‘Repubblica’, afferma a proposito delle dimissioni nel caso in cui non arrivino i tre miliardi per la scuola: ‘So che cosa ho detto e so che sono un uomo di parola’.