Una situazione paradossale che già si è verificata in alcuni istituti e che continua a ripetersi. È quella che viene raccontata dal ‘Corriere della Sera‘ e che riguarda il dirigente scolastico dell’Istituto professionale Puecher Olivetti di Rho, Emanuele Contu, letteralmente disperato per non riuscire a trovare i professori di matematica e di elettronica.

I prof non si trovano: WhatsApp e Facebook sono l’ultima ‘speranza’

Niente da fare con il sistema ‘tradizionale’: il preside le ha provate tutte, con le Gae, con le graduatorie di istituto e le Mad, ma non c’è stato verso. Alla fine, si è dovuto affidare a canali decisamente insoliti come WhatsApp e Facebook, dalla sua pagina personale. L’offerta è decisamente buona: cattedra piena (18 ore settimanali) fino a giugno di matematica e poi quella di scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche. In poche ore, all’indirizzo email dirigenza@puecherolivetti.edu.it sono arrivate una decina di candidature.

Il preside del ‘Puecher Olivetti’ di Rho ha spiegato la situazione

Il preside ha raccontato: ‘Sembrerà una modalità di reclutamento bizzarra, ma c’è un’oggettiva difficoltà a trovare docenti su alcune classi di concorso. Il sistema delle graduatorie non funziona non solo perché non si coprono i posti, ma anche perché non assicura in alcun modo la qualità dell’insegnamento. Si accumula punteggio con l’anzianità e un ottimo insegnante finisce per avere lo stesso punteggio di uno mediocre. E poi – prosegue il dirigente scolastico – è paradossale che siano i docenti a scegliere le scuole dove insegnare e non il contrario. Istituti come il nostro devono formare figure professionali adeguate al tessuto sociale del territorio. Ci vogliono insegnanti con determinate competenze, ma, non potendo sceglierli, dobbiamo farlo con quelli che le graduatorie mi consegnano: questo è un punto debole. Ad esempio, ora stiamo investendo più di 30 mila euro per un laboratorio di coding e vorrei docenti con competenze di robotica. Invece non so se arriveranno e non posso intervenire in alcun modo. Però, come dirigente, – conclude il preside – sono responsabile della qualità dell’insegnamento’.