Continua il pressing da parte dei sindacati e delle forze politiche di opposizione in merito ad una revisione del testo del Decreto Scuola N. 126, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale alla fine del mese di ottobre e in corso d’esame al Parlamento.
Decreto scuola, Lega: ‘Si deve intervenire sul testo’
La Lega, attraverso la voce dell’onorevole Rossano Sasso, ha alzato la voce. Rivolgendosi al viceministro dell’istruzione, Anna Ascani, l’esponente del partito del Carroccio ha sottolineato come tutte le organizzazioni sindacali abbiano dipinto un quadro a tinte fosche in merito al decreto scuola.
‘Tutti, ma davvero tutti i sindacati, – ha sottolineato l’onorevole Sasso – hanno ribadito la necessità di rivedere i requisiti di accesso al concorso straordinario, di rivedere la situazione degli assistenti amministrativi facenti funzione, dei diplomati magistrale, nonché quella di prevedere un nuovo percorso abilitante speciale per le decine di migliaia di precari, che ogni giorno insegnano (e da anni) ai nostri ragazzi.’
Maxi contenzioso in caso di mancato intervento sul decreto
L’esponente leghista ha fatto presente al viceministro Ascani che, qualora il governo non dovesse intervenire sul decreto, si potrebbe trovare di fronte a un contenzioso che si preannuncia massiccio e che ha buone probabilità di riuscita. Ne conseguirebbe, pertanto, un esborso erariale per spese legali e risarcimenti, un danno volontario alle casse dello Stato.
La Lega preannuncia battaglia
La Lega, che ha già ribattezzato il decreto come il ‘decreto ammazzaprecari’, ha già presentato decine di emendamenti volti da un lato a migliorare le condizioni per i lavoratori sia precari che di ruolo: d’altra parte si vogliono evitare inutili contenziosi per l’Amministrazione, che sta perpetuando atteggiamenti discriminatori e che rischia di soccombere poi nei tribunali. ‘La Lega è disposta a votare solo iniziative che vadano in questa direzione, – ha sottolineato l’onorevole Sasso – altrimenti affiancherà e tutelerà in ogni sede i diritti dei lavoratori e darà battaglia in Parlamento, nelle piazze e nelle scuole’.