Il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani continua a ricevere numerosi contributi riguardo i molteplici disagi e riflessioni sulla mobilità da parte di docenti fuori sede. All’interno di un recente comunicato, il Coordinamento ha voluto proporre diverse segnalazioni nelle quali si evidenziano i molteplici disagi a cui sono sottoposti svariati insegnanti da quasi cinque anni. Le stesse famiglie degli insegnanti sono tuttavia penalizzate dall’algoritmo di piano di assunzione della Buona Scuola legge 107/2015, applicato svariate volte con pochi criteri idonei.
Mobilità: l’esperienza di Osea
Osea ha raccontato la sua esperienza: “Esiliata legge 107, vittima di un algoritmo farlocco, mentre la politica tace noi esiliati frantumiamo il silenzio con le nostre esperienze di vita. Nessuno faccia finta di non sentire, nessuno dica di non sapere. Non permetteremo cada il silenzio”. Osea è docente di ruolo a Firenze con la 107.
Sono i territori e le famiglie a reclamare la presenza dei docenti lontani dalle loro case. Osea ha raccontato di come sua madre, lo scorso dicembre, si sia fratturata una vertebra. La donna non ha avuto la possibilità di assisterla nonostante tutto.
Il racconto continua in tal modo: “Per Natale pago un biglietto aereo, il 21 Dicembre, 280 euro ma a causa maltempo mi fanno partire il giorno dopo alle 14:00. Finalmente arrivo a casa e passo le vacanze natalizie a cercare un bravo ortopedico e fisioterapista per mia mamma”.
L’episodio ha in seguente epilogo: “A fine gennaio provo a scendere a casa, anche solo per 36 ore ( e non vi dico quanto ho pagato i biglietti), per abbracciare mio figlio e vedere come sta mia madre ma il volo parte in ritardo, viene dirottato a Palermo e quindi arrivo a Catania alle 00:45 del giorno dopo. Mi sono rimaste 28 ore, respiro casa e riparto. #esiliatilegge107”. Questa ed altre situazioni analoghe possono essere testimoniate da molti altri colleghi aventi tale disagio.