La situazione riguardante le supplenze, in diverse parti d’Italia, è arrivata a situazioni paradossali. Come riportato in un comunicato pubblicato dal sindacato Anief, molti dirigenti si ritrovano a non sapere cosa e come fare per assegnare le cattedre ancora vuote. Si è provato invano con le graduatorie d’istituto per poi passare alle Mad: ora si è arrivati al punto di accettare candidature spontanee da parte di persone senza specifico titolo. Pur di avere un insegnante, si è disposti a tutto. Alcuni dirigenti scolastici hanno ammesso: ‘Le graduatorie di materne ed elementari sono esaurite: non sappiamo dove cercare i supplenti’.
Diplomati magistrale, Anief: ‘L’occhio si chiude sempre o mai’
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ha così commentato: ‘Siamo all’assurdo perché si è dibattuto a lungo sulla liceità dei diplomati magistrale nello stare nelle GaE, con tanto di discutibilissima doppia sentenza negativa del Consiglio di Stato. Però, poi, il Miur decide d’emblée che non c’è alcun problema nell’assegnare decine e decine di migliaia di cattedre a personale precario privo non solo di abilitazione o specializzazione, ma anche di quel titolo di studio senza il quale risulta indispensabile insegnare nella scuola pubblica italiana. Delle due, deve andare bene una – sottolinea Pacifico – l’occhio si chiude sempre o mai. Non solo quando fa comodo. Abbiamo chiesto di cambiare la Legge di Bilancio al Senato, nella parte che riguarda l’Istruzione, anche per questo’.
40 emendamenti alla legge di bilancio
L’Anief ha presentato ben 40 emendamenti alla legge di Bilancio, anche andando a puntare il dito sulla richiesta di modifica dell’articolo 28, con ‘interventi relativi alla formazione e al reclutamento del personale docente’, da attuare attraverso la ‘riapertura GAE’ (28.14.3), l’estensione ‘del doppio canale di reclutamento alle graduatorie d’istituto e trasformazione in graduatorie provinciali’ (28.14.4) e il ‘valore del diploma magistrale per la partecipazione ai concorsi, conferma dei ruoli, proroga contratti in essere’ (28.14.5). La speranza è che ora il Parlamento possa approvarle, senza se e ma, in modo da superare il problema a monte’.