Mobilità, Gilda Palermo: 'Insoddisfatte legittime richieste di insegnanti titolari fuori provincia'

Diritto al lavoro e diritto alla famiglia. Uno dei punti di maggiore discussione in ambito scolastico, se si tiene conto soprattutto del fatto che il personale scolastico vede una larga maggioranza delle donne rispetto agli uomini. Per questo motivo, il sindacato Anief ha chiesto la mobilità straordinaria per tutto il personale di ruolo. Viene sottolineato il fatto che il Ministero dell’Istruzione, nonostante i numerosissimi posti vacanti e disponibili, non sia spinto oltre a quote allargate sui trasferimenti fuori provincia dei docenti, introdotte con il contratto sottoscritto a dicembre sulla mobilità del personale.

Legge di bilancio, Anief chiede mobilità straordinaria per tutto il personale di ruolo

Tutta colpa delle quote concordate con i sindacati firmatari di contratto: in particolare, per l’anno scolastico 2019/2020 sono previsti il 40% di trasferimenti interprovinciali e il 10% di passaggi di ruolo; per il successivo, il 30% di trasferimenti interprovinciali e il 20% di passaggi; per l’anno scolastico 2021/22, il 25% di trasferimenti interprovinciali e il 25% di passaggi.
Ecco il testo dell’emendamento alla legge di bilancio 2020 presentato da Anief in relazione alla mobilità straordinaria.

Il testo dell’emendamento

28.14.11
Dopo il comma 16, inserire il seguente:
‘All’articolo 1, comma 108, della legge 13 luglio 2015, n. 107, sono prorogati per l’a. s. 2020/2021 i termini per la mobilità straordinaria per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale, per tutto il personale docente di ruolo, in deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia, di cui all’articolo 399, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, su tutti i posti vacanti e disponibili, anche in organico di fatto’.
Motivazione [Mobilità straordinaria per tutto il personale di ruolo]: la disposizione proroga i termini per consentire la contemplazione del diritto al lavoro con il diritto alla famiglia per tutti i posti vacanti e disponibili secondo già quanto disposto dopo l’approvazione della Buona scuola, ad invarianza finanziaria, in vista dell’attuazione del nuovo concorso straordinario e per favorire il rientro dei docenti ingabbiati per via dei contorti e poco trasparenti meccanismi di reclutamento operati.