Tutti i docenti della scuola, primaria e secondaria, speravano che il governo Conte bis approvasse alcuni emendamenti al Decreto scuola, che sarà in Aula alla Camera il 25 novembre. Purtroppo, come apprendiamo da alcuni resoconti parlamentari, il governo ha fatto muro respingendo tutte le proposte emendative presentate dalle diverse forze politiche. Eppure, specialmente il M5S, era stato accolto con l’enorme gradimento di tutto il personale scolastico. I pentastellati avevano promesso un’autentica rivoluzione per eliminare tutte le storture del passato, ma, all’atto pratico, si sono comportati come il vecchio PD, se non addirittura peggio.
Nessuna traccia di un riservato bis per i diplomati magistrali esclusi dal precedente concorso straordinario, nessuna parificazione tra i docenti abilitati che avevano affrontato il concorso straordinario entro il 2018 con quelli che lo hanno sostenuto nel 2019. Sull’emendamento che riguardava i PAS la maggioranza si è spaccata. Erano arrivati tutti tronfi delle proprie personalissime convinzioni, addirittura litigando al loro interno per la diversità di vedute.
Beffata anche la terza fascia che dovrà affrontare un concorso straordinario incredibilmente contorto e pieno di trappole lungo tutto il percorso. Non c’è dunque da meravigliarsi se qualcuno li aveva definiti scappati di casa. M5S e PD provano in tutti i modi a raggirare chi nell’insegnamento ha messo l’anima. Ma la storia insegna che sul tradimento della Scuola cadono i Governi. Questo è stato il commento del senatore Pittoni…”E come dargli torto, dopo tutto quello che è successo fino ad oggi?”