A Milano, martedì 19 novembre, è stato indetto un presidio fuori dal palazzo della Regione organizzato dal neonato Coordinamento Precari della Scuola Autoconvocati. Radio Onda D’urto ha realizzato un’intervista con Raffaele, membro del Coordinamento.
Nasce il Coordinamento Precari della Scuola Autoconvocati
‘Abbiamo contestato l’accordo raggiunto dai sindacati confederali di un concorso straordinario di 24mila posti – ha esordito il rappresentante del movimento – È un movimento nato dal basso, da lavoratori, non abbiamo sigle sindacali che ci appoggiano tanto più che queste sigle sindacali, al momento, le contestiamo. Riteniamo che 24mila posti siano davvero insufficienti rispetto a un numero di cattedre di supplenza che quest’anno si aggira intorno alle 150mila. A Milano, ad oggi, molte scuole superiori non hanno ancora l’organico al completo. Proponiamo una nostra piattaforma rivendicativa. Noi vogliamo che il servizio dei precari storici valga più di ogni altra cosa. Chiediamo quindi la stabilizzazione immediata di chi può vantare almeno 36 mesi di servizio anche perché c’è una Direttiva Europea che ha condannato l’Italia per abuso di precariato.’
‘Miriamo ad uno sciopero generale dei precari: in 150mila possiamo bloccare la scuola’
‘Non ci fermiamo: vogliamo essere la scintilla che può accendere la protesta in tutta Italia. Abbiamo lanciato un appello a tutti i lavoratori della scuola. Non ci rivolgiamo solo ai docenti, per un fattore egoistico, ma a tutto il personale, quindi agli Ata, agli educatori, ci rivolgiamo a tutto il mondo precario della scuola. 150mila persone possono bloccare la scuola, miriamo ad uno sciopero generale precario nel più breve tempo possibile. Quindi siamo fermi nella nostra rivendicazione, perché è arrivato il momento di unire tutte le forze. I precari quest’anno sono aumentati quest’anno a motivo di Quota 100. I tempi sono maturi per la protesta unitaria.’