La votazione sul Decreto Scuola (N. 126/19) è prevista per domani, giovedì 28 novembre. Una votazione attesa anche e soprattutto per le diverse modifiche che sono state apposte sul testo originale ma anche per la feroce contestazione delle forze dell’opposizione, in primo luogo della Lega, la quale aveva redatto la prima bozza di Decreto quando al Miur sedeva il ministro Bussetti e il partito di Salvini governava insieme al M5S.
Decreto Scuola, i sindacati si rivolgono al ministro Fioramonti
A questo proposito, i sindacati si rivolgono al Governo, ed in modo particolare al ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, chiedendo che il ‘decreto legge 126/2019, cui è affidata l’applicazione di un’intesa, mantenga piena coerenza con i suoi contenuti, senza essere stravolto da emendamenti che vanno in direzione diversa o addirittura contraria, vanificando gli obiettivi per i quali le misure sono state pensate e inserite nel provvedimento.’
I sindacati chiedono rispetto delle intese
Nella nota unitaria diffusa dalle sigle rappresentative, si sottolinea come non si voglia mettere in discussione la sovranità del Parlamento ma la credibilità di un Governo e quella di una maggioranza, in qualità di interlocutori ai tavoli di confronto.
‘È inammissibile – si legge nella nota – che i sindacati, nella più totale assenza di necessari momenti di verifica e di confronto, debbano apprendere dalla lettura degli atti parlamentari del moltiplicarsi di proposte emendative, talvolta avanzate da esponenti di maggioranza, chiaramente in conflitto con le finalità originarie del decreto e con le intese cui dev’essere data attuazione.’
Si ritiene, inoltre, che ci siano punti importanti e lacune da colmare come la questione dei facenti funzione DSGA, dei diplomati magistrali, delle misure straordinarie per la stabilizzazione di tutti gli insegnanti precari, docenti IRC compresi.
Ci sono proposte, fanno presente i sindacati, che addirittura invadono pesantemente la sfera delle prerogative contrattuali in materia di mobilità del personale.
‘Così non va, ministro’, non solo per il Decreto
‘Così non va – affermano Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Si chiede un’immediata convocazione dei sindacati, soprattutto per sapere se e come intende farsi garante del pieno rispetto delle intese da parte del Governo che le ha sottoscritte e della maggioranza che dovrebbe sostenerlo. Ne va della loro credibilità.
Non solo per il decreto. Lo stesso discorso vale anche per i temi che l’intesa del 1° ottobre demanda a provvedimenti collegati alla legge di bilancio, a partire dalla definizione a regime di un nuovo sistema di abilitazione all’insegnamento: l’accordo era di avviare immediatamente tavoli tematici per la loro predisposizione, tale impegno è stato finora totalmente disatteso.